CdS – Mancini: “Piano piano l’Inter vincerà ancora un campionato”

Roberto Mancini chiude l’intervista al Corriere dello Sport parlando della sua Inter e di un ritorno alla vittoria grande quanto il primo scudetto.

Sono stato felice di aver vinto dopo tanti anni, ma il lavoro c’è stato anche da parte di chi mi ha preceduto. Nel 2010/11 l’Inter ha finito un ciclo e dopo aver vinto tutto se ne sono andati giocatori chiave. Per ricostruire ci vogliono tempo e il lavoro di allenatori e dirigenti, piano piano l’Inter arriverà a rivincere il campionato. Faccio un pò di fatica adesso perché per me è la seconda volta, e se da una parte ho il vantaggio di conoscere l’ambiente, ripetersi dove hai fatto bene è sempre abbastanza complicato. Nello scudetto bisogna crederci, perché crederci non costa niente e sognare è la cosa più bella che si possa fare. Perché l’Inter ha una grande storia ed una tradizione che le consente di giocarsela sino in fondo e perché penso che i nostri giocatori stiano facendo un grande lavoro e non si fermeranno fino alla fine. Non abbiamo le coppe e a marzo potrebbe essere un vantaggio, a livello fisico e mentale se le altre saranno ancora in corsa. Detto questo il nostro obiettivo è qualificarci alla Champions, meglio con il secondo posto che con il terzo cosi evitiamo i playoff“.

Il voto del Mancio alle prime 14 giornate dell’Inter è un 6, una “sufficienza piena, a scuola con 6 si viene promossi“, una rivoluzione nerazzurra nata col lavoro nella testa dei giocatori, iniziato lo scorso anno e che ora sta dando i frutti, ma serviranno innesti?

Difficile dire quanti innesti fare e bisogna vedere l’obiettivo, al City pensavamo di avere una rosa almeno da semifinale Champions invece andavamo fuori prima, ogni squadra ha un suo processo di maturazione, alla Samp abbiamo fatto bene con 1-2 innesti a estate, cementando il gruppo che avevamo costruito. Comunque meglio giocare male e vincere che perdere dando spettacolo, è la mia risposta alle critiche, anche in risposta a Sacchi, se io avessi Gullit, Van Basten, Maldini e tutti quei campioni giocherei a calcio diversamente, ma a disposizione ho un’altra rosa e quando affronto una formazione più forte perché con più certezze ed è insieme da più anni mi adatto“.

A proposito di problemi nerazzurri, salta fuori il nome di Mauro Icardi: “Mauro è giovane ed è il classico attaccante d’area di rigore che fa sempre 20 gol. Ha un tipo di gioco che necessita dell’aiuto della squadra, ma ha margini di miglioramento importanti. Lui e Jovetic hanno bisogno di giocare insieme 6 mesi e non è detto che trovino un’intesa. Anche Dzeko sta affrontando delle difficoltà, poi ci sono le occasioni come quella di Ljajic, l’abbiamo preso appena saputo che la Roma l’avrebbe venduto“.

In chiave mercato il nome caldo è quello di Pirlo: “E’ forte, ma con lui non abbiamo mai parlato e non abbiamo mai pensato ad un rinforzo in mezzo al campo. Neanche il nome di Biglia è stato fatto, Bellarabi è un bravo giocatore ma gioca la Champions col Bayer, è difficile da prendere a gennaio, vedremo con gli scout che si trova a gennaio, nomi se ne fanno tanti“.

Messi vincerà il Pallone d’Oro e spero Florenzi come gol dell’anno, per quanto riguarda poi la chiamata da C.t. devi essere fortunato ad essere libero nel momento giusto, guidare l’Italia è un’avventura molto importante e che non capita spesso. Non era certo mia intenzione tornare in Italia, ma se chiama l’Inter….

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