Editoriale – O ci fate o ci siete in ogni caso silenzio stampa

Diamo fastidio. Questo è ormai palese.

Non è la prima volta che ci troviamo a parlare della stampa italica che sembra, diciamo solo sembra, avercela con i colori nerazzurri, ma ormai si è arrivati all’assurdo.
Mentre la stampa estera tesse le lodi dell’armata di Mancini, è notizia di pochi giorni del grande interesse intorno all’esplosione di Murillo che in pochi mesi avrebbe raggiunto il valore di Romagnoli mentre l’omologo rossonero ne avrebbe perso parecchio, la stampa nostrana non perde occasione ma proprio neppure mezza per attaccare, creare polemica o danneggiare chicchessia basta che vesta i colori della Beneamata.

O si tratta di malafede, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, oppure è incapacità, o forse è solo la tanto gettonata “prostituzione intellettuale”. In ogni caso occorrerebbe silenzio stampa e chiusi come un fortino lottare soli ed uniti.

Ultima in ordine temporale, ma da qui a lunedì sera chissà cos’altro regaleranno ai tifosi nerazzurri, l’intervista a Felipe Melo.
Il mastino di Mancini sta giocando una gran stagione. E’ una pedina importante dello scacchiere del Mancio e molto probabilmente nel big match contro i partenopei sarà uno dei protagonisti, quindi nulla di meglio che parlar di lui.

Un quotidiano nazionale dà lì via al tam tam mediatico, titola: “Melo: “Higuain come Balotelli: va menato”. Quindi uno si aspetta che il numero 83 interista abbia detto così ed invece leggendo le sue parole si accorge che il giocatore ha detto l’esatto contrario.
Due pagine d’articolo che lasciano basiti, tanta è la banalità, tanta è la volontà della polemica e la ricerca del “mostro” subdolamente, sottotraccia ma neanche troppo. Tre quarti dell’intervista si basano sulla cattiveria vera o presunta di Melo, “Ha detto: Mai entrato per rompere un avversario. Ma mai mai…”, “E’ mai stato espulso o sospeso da scuola?”, “Lei ama Dio: quella in atto, compresi gli orrori di Parigi, è una guerra di religione?”.
Sembra uno scherzo, invece è tutto vero.
Così, tanto per rendere onore ad un atleta, ad un campione, ad un uomo sincero e diretto. Verrebbe quasi da ringraziarli.

Un’unica soluzione: Silenzio Stampa. Perché tanto da dirsi non è rimasto più nulla. 

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