Arrivato l’ultimo giorno di mercato, quasi sul gong, Adem Ljajic all’Inter doveva essere solo il ripiego da portare a Milano dopo aver fallito il tentativo per Eder, ricorda oggi La Gazzetta dello Sport. E così è sembrato per alcune settimane, in cui il serbo non ha visto il campo e Mancini sembrava ignorarlo, preferendogli Biabany, Palacio e addirittura Manaj. Poi pian piano, con il lavoro quotidiano, l’impegno in ogni allenamento, Mancini non ha potuto fare a meno di dargli qualche possibilità.
Oggi, dopo diverse partite da titolare, parliamo di Ljajic come fondamentale in casa Inter. L’ex Roma è l’uomo che ha fornito più passaggi per il tiro ai compagni, ha realizzato tre assist vincenti (il migliore tra i nerazzurri) e con lui in campo, l’Inter ha realizzato 7 gol, quasi la metà del bottino totale (a quota 16). Certo, ci sono anche i 4 col Frosinone, ma proprio in questa partita si è visto tutto il talento del ragazzo. Ha mandato in porta i compagni a ripetizione, ha ridotto il peso dell’attacco dalle spalle di Jovetic e soprattutto, indizio importante per la squadra fisica e di sacrificio di Mancini, dà sempre una mano in fase di ripiego se necessario. Insomma, un giocatore ritrovato, anzi trovato, visto che è all’inizio della sua avventura in nerazzurro e che dopo qualche giornata sembrava già al capolinea. Ora invece, Ljajic è indispensabile a questa Inter.
L’attacco nerazzurro a questo punto è abbondante e a Napoli qualcuno dovrà restare fuori. Difficile che vedremo 4 attaccanti di ruolo, anche perchè ci aspettiamo l’11 di Mancini a specchio rispetto al Napoli di Sarri, quindi siamo quasi certi di vedere un centrocampista in più rispetto al 4 a 0 di domenica scorsa. Perisic, dopo due panchine consecutive, sembra sicuro del posto per il San Paolo, poi il ballottaggio è tra Jovetic, Ljajic e Icardi. Se a restare fuori fosse il capitano nerazzurro, Jovetic scalerebbe come perno centrale di movimento e Ljajic s schiererebbe sulla fascia. Ipotesi difficile quella di vedere Icardi fuori, ma con questo Ljajic e Mancini che sconvolge sempre la formazione, tutto è possibile.