GdS – Vieri: “Inter candidata serissima per lo scudetto e quella volta che mi dissero di Gamarra…”

Per anni è stata la macchina da gol per eccellenza, colui che al fantacalcio ti faceva vincere con 3, anche 4 gol alla domenica, Christian Vieri si racconta a La Gazzetta dello Sport nei giorni che precedono l’uscita del suo libro “Chiamatemi Bomber“.

Icona dell’Inter dove segnò qualcosa come 103 reti in 144 partite, Bobo parla proprio dei nerazzurri in ottica scudetto, raccontando della nostalgia delle sfide tra le tre grandi del calcio italiano, con la candidatura di Mancini per i primi posti, candidatura molto seria per il bomber.

Serissima, grazie soprattutto a Mancini, un fuoriclasse, uno che capisce di calcio come pochi al mondo. In sei mesi ha ribaltato l’Inter, trasformando una squadra normale in una delle candidate più credibili al titolo. Molti dei campioni nerazzurri hanno scelto Milano proprio per Roberto“.

Per Vieri non regge neanche la scusa che l’Inter giochi male: “Mi viene da ridere. In che condizioni era l’Inter pochi mesi fa? La fase difensiva era la prima cosa da sistemare, e il Mancio lo ha fatto. Lo scudetto si vince prendendo
pochi gol. E da qui in avanti vedrete che molte cose inizieranno a funzionare anche nella metà campo avversaria. Intanto, è tornato l’entusiasmo. San Siro è spesso stracolmo, e quello stadio quando vibra sa fare parecchio male all’avversario di turno. L’effetto Mancini è evidente“.

Nell’Inter c’è poi chi sogna di fare gli stessi gol di Bobo, quell’Icardi ora inceppato: “Per vincere lo scudetto è necessario che Icardi torni a vedere la porta. Credo che per lui sia arrivato il momento di fare un ulteriore salto di qualità: ora deve imparare a giocare per la squadra, a muoversi di più sul fronte offensivo, a darsi da fare, a farsi vedere con maggiore continuità e ad allenarsi con ancora più foga e determinazione. Io, per esempio, quando mi capitava di non segnare per qualche gara, poche volte a dire il vero (ride, ndr), mi ammazzavo di tiri in porta in allenamento, tutti i giorni. Icardi è troppo importante per l’Inter“.

Poi, a margine della presentazione del suo libro a Bobo Vieri viene chiesto un aneddoto sulla sua vecchia Inter e racconta il post campionato 2002: “Dopo il 5 maggio convinsi Ronaldo e Recoba. «Tagliamoci lo stipendio,
che arriva Nesta». Ale era d’accordo… Una mattina sono all’ippodromo e mi telefona Mao, il figlio del presidente Moratti. «Bobo, lo so che sei incazzato, ma Nesta costava davvero troppo».
«Eravamo pronti a tagliarci lo stipendio…»
«Anche papà è arrabbiato, ma non ti preoccupare: abbiamo preso comunque un campione».
«Ma chi? Non ci sono sul mercato giocatori come Nesta… Chi è?».
«Gamarra».
Non dico niente. Senza chiudere la chiamata lancio il cellulare verso la pista dei cavalli con tutta la mia forza. Mai più rivisto, quel telefonino. A pensarci adesso, nulla contro Gamarra, un bravo difensore, ma Nesta ai tempi era il massimo, ed era pronto a venire da noi

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