Editoriale – Bilancio nerazzurro dopo 12 giornate: tanti promossi, qualche rimandato e…

Dopo 12 giornate di questa bizzarra stagione, nonostante i rumors e le polemiche degli addetti ai lavori, i tifosi nerazzurri non possono proprio lamentarsi. La banda del condottiero Mancini è solida, cinica, in palla, ha al momento la fortuna che aiuta gli audaci e tengono la testa della classifica. Ma che cosa ha funzionato e che cosa no in questo primo quarto di campionato?

Sicuramente dopo alcune giornate, per usare un eufemismo, non proprio al top, è da segnalare il ritorno di Batman Handanovic. Errori macroscopici e grossolani avevano messo un po’ in ombra l’estremo nerazzurro, ma la fiducia dell’allenatore e la sua tenacia l’hanno aiutato a ritornare su sui standard e a contribuire con i suoi fichi ed i suoi miracoli alle vittorie dell’Inter. Per la coppia di centrali titolari di difesa sono stati usati pure troppi aggettivi ed a ragion veduta. Miranda con la sua esperienza ed il focoso Murillo sembrano essere un ostacolo difficilmente superabile per tutti gli attacchi avversari.

Il centrocampo con tutti i suoi interpreti, chi prima e chi dopo, è la vera forza della Beneamata. Come riportano anche i dati di SkySport24 i mediani nerazzurri, Guarin in testa, arrivano con una certa facilità a tirare in porta e spesso hanno risolto situazioni ingarbugliate e partite difficili da risolvere. Melo e Ironman Medel garantiscono muscoli e ossigeno, Guarin è l’imprevedibilità fatta giocatore, Brozovic si sta rivelando una pedina duttile ed efficace per le scelte del Mancio ed ora anche il tanto chiacchierato Kondogbia inizia a mostrare il perché di tanto interesse intorno a lui in estate.

Se la Beneamata è la meno perforata della Serie A, altrettanto non si può dire per le reti realizzate.
Il Killer dello scorso campionato deve ancora entrare in forma e sta passando il classico periodo (per gli attaccanti) di sterilità sotto porta. Ljajic e Perisic (nonostante si stia ambientando e prendendo sempre più confidenza con gli schemi del tecnico e i ritmi del nostro campionato), sottoporta si stanno rivelando un po’ sterili. Ci vorrebbe da parte loro più cattiveria, personalità e freddezza sotto porta. Jovetic invece si sta rivelando il vero mattatore della Serie A, è il maggior realizzatore dei nerazzurri ed è sicuramente il giocatore che alza il livello tecnico della squadra.

Il ruolo che non trova pace invece sembra essere quello dei terzini. Il mister ha provato a cambiare spesso, dando possibilità a molti di mettersi in mostra, ma al momento nessuno sembra dare le giuste garanzie. Nagatomo, D’Ambrosio, Santon non sembrano dare ciò che vuole l’allenatore e non riescono chi per un  otivo, chi per un altro, a dare quel’apporto di corsa e cross e copertura di cui la rosa nerazzurra avrebbe bisogno. Discorso a parte per Montoya e Telles, loro dovevano essere la soluzione al problema che affligge l’Inter dal dopo Maicon, ma per il momento non sembrano esser pronti per lottare al vertice nel tattico, spietato e complesso campionato italiano.

Chi ha brillato di più e se è preso tutta la scena fin qui è naturalmente Roberto Mancini che con la sua tenacia, le sue scelte discutibili ed il suo spirito di gruppo, sta stupendo tutti. Tanto da dar fastidio, tanto da non capirlo, tanto da generare all’esterno livore e fastidio.

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