Pirlo e l’Inter, il “lento” matrimonio ai tempi di Leonardo

Andrea Pirlo e l’Inter, se ne parla in queste ore per la pazza idea di Mancini, ma il tecnico jesino non è l’unico allenatore interista che ha pensato di far indossare in tempi recenti il nerazzurro al regista della Nazionale. Già dai tempi di Leonardo il matrimonio si sarebbe potuto concretizzare, ma qualcosa non andò per il verso giusto, come scrisse lo stesso Pirlo nella sua autobiografia.

Andiamo con ordine, Pirlo è all’ultimo anno in rossonero, è stato malamente accantonato da Allegri che gli preferisce Ambrosini e Van Bommel, chiama il suo manager Tullio Tinti esprimendo la volontà di lasciare il Milan, alla domanda “Ci sono squadre interessate a me?” la risposta lo lascia stupito: “Senti Andrea, c’è Leonardo e l’Inter che chiedono se ti andrebbe di tornare da loro“.

Pirlo ci pensò, ritornare all’Inter non era una cattiva idea, anche se avrebbe scombussolato Milano, le parole di Leonardo cariche di entusiasmo somigliano a quelle che oggi potrebbe dire Mancini. Ma a quei tempi l’Inter fu lenta nei tempi, il tecnico brasiliano fu confermato tardi, solo quando si gettarono le basi per obiettivi futuri arrivò la chiamata finale: “Ciao Andrea, sono Leo, ho l’ok di Moratti per trattare, avrai un ruolo fondamentale nella nuova Inter“. Pirlo ci ripensò, ma ormai aveva dato l’ok alla Juve, la firma di un contratto triennale base per i successi bianconeri, firma arrivata forse con la penna regalata da Galliani per l’addio, col senno di poi quella penna avrebbe potuto riscrivere la storia della recente serie A, ma in nerazzurro.

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