Sembrava essere scomparso dai radar di Mancini, adesso sta tornando ad alti livelli: Brozovic 2.0, corsa e qualità

Che l’Inter non proponga un gioco brillante è sotto gli occhi di tutti, il centrocampo è molto fisico, muscoloso, ma con un tasso tecnico non proprio elevato, e senza un regista vero e proprio. Nelle ultime partite sta sgomitando Brozovic, che sta convincendo un po’ tutti, corsa, tiri, fase difensiva, tackle. Un centrocampista davvero completo, con un taglio moderno, prototipo del centrocampista tuttofare dei nostri giorni. Può coprire egregiamente ogni ruolo del centrocampo, senza dare particolarmente nell’occhio, ma il suo compito (e qualcosa di più) lo fa. Talvolta è stato criticato di essere poco presente nella manovra e quasi poco reattivo, perciò spesso gli sono stati preferiti altri compagni in mezzo al campo.

Non è un regista di natura, nemmeno un’ala (anche in questi ruoli non sfigura) però è il giocatore che a centrocampo può fornire più supporto al reparto avanzato, che sennò si trova troppo spesso in balia delle giocate dei tre tenori davanti, che però nelle partite particolarmente chiuse, magari contro squadre piccole, hanno bisogno di aiuto dalle retrovie. Obiettivamente non si può contare sempre sul gol dalla distanza di Medel e o agli stacchi di Melo su calcio da fermo, e in questo Brozovic è quello più adatto come collante fra i due reparti. Ora con il rientro di Melo se la dovrà vedere con Kondogbia e Guarin per la maglia da titolare, solo il campo potrà darci risposte concrete: le ultime due prestazioni di Brozo contro Juventus e Roma hanno fatto ricredere gli scettici e confermato le doti di questo ragazzo che può ritagliarsi uno spazio importante nel progetto del Mancio.

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