Questa sera si gioca Bologna-Inter, una gara che potrebbe essere fondamentale per entrambe le formazioni, da una parte i rossoblu che devono provare a fare risultato, altrimenti c’è il rischio esonero per mister Delio Rossi, dall’altra i nerazzurri che vogliono rimanere in alto e tornare in testa alla serie A almeno per una notte.
Ma i sentimenti vanno al di là dei risultati e come riporta la Gazzetta dello Sport, per Mancini ce ne sono molti.
Dal sito del mister si può leggere: “Bologna è stata la città ideale per crescere: lì ho conosciuto persone speciali che mi hanno adottato e voluto subito bene. E mi sono divertito in mezzo a gente allegra e spensierata ma seria” e più di una volta ha detto: “Io sono tifoso del Bologna e spero che si salvi il prima possibile. Lì vado spesso, ho gli amici. Ci sono cresciuto, per me è un posto speciale”.
Già, non ci sono dubbi, il legame è molto forte e parte da quando nel 1977, all’età di 13 anni, il Mancio arriva a Bologna dall’Aurora Jesi carico di aspettative, imbarazzo e sogni.
Il primo gol della sua lunga serie, il condottiero nerazzurro lo realizza in Bologna-Como 2-2 ed al termine della stagione le reti saranno 9.
Poi ci fu il passaggio alla Samp e dal sito del tecnico si capisce bene come avvenne: “Una follia: per un sedicenne pagò al Bologna 2 miliardi e mezzo di lire (rapportato ad oggi significherebbe pagare 40 milioni di euro per un sedicenne) più 4 giocatori”.
Oggi appena può, si dice addirittura una volta alla settimana, Mancini torna nella sua Bologna, per passare del tempo con i suoi amici di sempre, per fare colazione al Bar Venezia e da quando gli è presa questa mania, per giocare a paddle al Tennis Club Aeroporto.
Un legame forte tra il tecnico e la città, ma stasera non possono esserci né sconti, né calcoli, i nerazzurri devono vincere.