GdS – Perisic (1/2): “Non firmo per il secondo posto! Con quest’Inter posso vincere, Juve non ti temo”

La Gazzetta dello Sport apre il quotidiano con un’intervista fiume al gigante nerazzurro, reduce dalla qualificazione con la sua CroaziaIvan Perisic si sta dimostrando quel che gli addetti ai lavori nerazzurri pensavano fosse durante l’estenuante trattativa di quest’estate per portello, un giocatore giovane e decisivo.

Nell’intervista alla rosea parla a 360°, dalla qualificazione con la sua nazionale, agli obiettivi dell’Inter passando dalla partita di domenica ai suoi interessi. L’esterno nerazzurro dice che essersi qualificato con la Croazia è stata una grande gioia e che sta benissimo nonostante le fatiche. Appena è arrivato alla Pinetina è andato a ringraziare Santon e Ranocchia per aver battuto la Norvegia. E’ giusto che l’Italia e la Croazia si siano qualificate perché sono quelle che l’hanno meritato di più.

Il giornalista poi inizia a stuzzicare il croato e parte il botta e risposta:

Nell’Italia ci sono tanti juventini…
“Vorrà dire che ringrazierò anche loro”.

Anche se poi dovrà batterli?
“Siamo secondi, giochiamo in casa e vogliamo vincere a tutti i costi. Vincendo faremo anche un favore a tutte le rivali”.

Il numero 44 dell’Inter prosegue spiegando la situazione Juve e perché ha scelto di lasciare la Germania per seguire Mancini: “Se la Juve domenica perdesse per il campionato non sarebbe comunque fuori, anche perché negli ultimi anni hanno dimostrato di essere i migliori. Anche se di fatto hanno perso 3 dei 5 migliori giocatori in rosa e per amalgamare i nuovi ci metteranno ancora del tempo. O almeno così spera”.

Anche l’Inter ha cambiato tanto…
“E’ stato proprio il nuovo progetto ad attrarmi. L’Inter solo 5 anni fa ha fatto la storia e quest’anno non abbiamo le coppe che portano via energie. Meglio fare un anno senza coppe e l’anno dopo andare in Champions League che fare due anni di Europa League”.

Ma lei firmerebbe per il terzo posto?
“Avrei firmato solo per avere 16 punti dopo 7 giornate, non per il terzo posto e nemmeno per il secondo. Sono già arrivano secondo lo scorso anno con il Wolfsburg  ed ho lasciato la Germania anche perché avevo capito che sarebbe stato impossibile rivaleggiare con il Bayern. Con loro già da maggio c’era in ballo il rinnovo del contratto. Poi non solo non hanno acquistato i due-tre giocatori che erano necessari per fare il salto di qualità, ma hanno anche perso elementi fondamentali. Quando De Bruyne mi ha detto che se ne andava, gli ultimi dubbi sono caduti”.

Quindi crede che sia più facile vincere il titolo in Italia con l’Inter che in Germania con il Wolfsburg?
“Sì. Qui c’è molto più equilibrio. Vedo 7/8 squadre in grado di arrivare sino in fondo”.

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