Tragicommedia nerazzurra a un atto dalla fine: bye bye Europa e testa alla prossima stagione per l’ennesimo “anno zero”

In tutto questo marasma di negatività che aleggia intorno all’Inter dopo l’ennesima figuraccia stagionale, un elemento positivo c’è: ne manca solo una, peraltro ormai prima di valore. Perchè è indiscutibile che ieri i nerazzurri abbiano sciupato ancora una volta tre punti che potevano dare la spinta finale per l’obiettivo Europa, ponendo anzitempo fine alla loro stagione con una prestazione sotto certi aspetti sciagurata.

Secondo molti amanti di calcio, Genoa-Inter è stata davvero una partita stupenda per contropiedi, cambiamenti di fronte, gol a raffica, legni colpiti, occasioni continue. La sfida di ieri al Ferraris in realtà è stata uno show dell’errore, una partita che se si vuole insegnare a dei ragazzi come difendere nel calcio, si può prendere come perfetto anti-modello con tutti gli accorgimenti da evitare sul rettangolo di gioco.

Inutile girarci attorno, difesa e fase difensiva dell’Inter quest’anno sono state disastrose. Ieri è stata solo la ciliegina sulla torta con tre reti in cui c’è sempre una macchia più o meno ampia che comunque si è rivelata decisiva in negativo. L’immagine più emblematica è lo scontro tra Handanovic e Ranocchia che ha portato al gol del pareggio di Lestienne: giocatore rossoblu che si era arreso per un passaggio lungo e nemmeno il tempo di fermarsi, c’è la premiata ditta avversaria che mette sul un autentico piatto d’argento il pallone solo da spingere in rete. Mancanza di sicurezza, di concentrazione, di comunicazione poco cambia; resta il fatto che non sono errori che una squadra d A può commettere in quasi ogni partita.

Il problema di quest’anno dell’Inter è proprio questo: il suo essere storicamente “Pazza” è ormai non più certificato di “avventatezza e sana follia” ma di vera e propria “schizofrenia” patologica con cui si riesce a gettare alle ortiche una partita anche quando potrebbe essere in controllo. L’ennesimo annus horribilis sta finendo, anzi a livello di obiettivi è già finito e forse è meglio così. La stagione 2014-15 è stata una vera e propria tragicommedia che ha visto l’abbinamento perfetto fra un’annata tragica che vedrà l’Inter concludere il campionato a un banalissimo ottavo o nono posto e commedia proprio per le modalità farsesche con cui i nerazzurri hanno sprecato punti e punti: sarebbe bastato dimezzare gli errori per essere abbondantemente in Europa.

In conferenza stampa Mancini aveva dichiarato: “Non possiamo sbagliare mosse sul mercato se vogliamo ridurre il gap dalle prime”. La preoccupazione che aleggia nell’ambiente risiede proprio in questo: si avrà il coraggio di fare anche delle scelte dure per il bene dell’Inter? E’ lampante come i centrali difensivi abbiano confermato (se ce ne fosse bisogno) di non poter far parte di una squadra che lotti per grandi obiettivi perchè in tre-quattro stagioni il piazzamento medio è un clamoroso settimo posto e molte colpe (anche se non tutte) sono da attribuire alla difesa horror che anche ieri ha dato il peggio di sè. E se anche la Dea Bendata ti volge le spalle in maniera beffarda come accaduto ieri, allora non resta proprio alcun appiglio.

In estate non si potrà cambiare una rosa intera perchè altrimenti se ne salverebbero non più di 5-6 ma occorrerà valutare con estrema attenzione tutti quei giocatori che potranno fare parte del progetto. La speranza è che molti possano rendere di più con accanto dei campioni ma tanti altri purtroppo non sono proprio all’altezza degli obiettivi che il club si propone da quattro anni che ormai sono solo un lontano miraggio in cui, al momento, crede solo Roberto Mancini. Beato lui.

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