GdS – Inter-Juve, una partita dal sapore sempre speciale

Inter-Juventus. Serve aggiungere altro? La partita con la L maiuscola non potrà mai passare in secondo piano, anche quando magari le circostanze impongono un’atmosfera in tono minore. Perchè Inter-Juve potrebbe giocarsi ovunque, su ogni tipo di campo, con o senza pubblico, con o senza punti in palio e comunque, non sarebbe una partita normale.

Come ricordato da La Gazzetta dello Sport, la sfida fra nerazzurri e bianconeri ha in sè uno scontro che va oltre il terreno di gioco e la semplice rivalità sportiva. Una sfida di orgoglio, di passione, di storia. Soprattutto da quando Gianni Brera, negli anni Sessanta, soprannominò per la prima volta questa partita come il “Derby d’Italia”, facendo uno smacco al Milan che si sentiva messo fuori da questa sfida dal sapore tutto particolare.

E se Brera non ha mai spiegato la ragione della sua scelta, è perchè questa partita ha in sè, nella natura dei due mondi che si scontrano, qualcosa di speciale. Lo era nei primi decenni del Novecento e lo è tutt’oggi al tempo dei social media. Certo, commenta la rosea, come mettere in dubbio che quella di oggi abbia un tono minore del solito? Juventini che si presenteranno a San Siro senza la colonna vertebrale della squadra titolare, da Buffon a Tevez, passando per Evra e Vidal, giusto per citarne alcuni. E l’Inter, che dal canto suo rincorre un obiettivo meno altisonante di quelli soliti: la piccola Europa League.

Del resto Allegri non può che dare maggior peso alle prossime due sfide che davvero potranno chiarire se questa Juve potrà incidere il suo nome in maniera indelebile nella storia di questo sport: prima la finale di Coppa Italia contro la Lazio e poi, soprattutto, la finale di Champions League a Berlino contro il Barcellona dei marziani. A prescindere da tutto, le seconde linee bianconere che oggi scenderanno in campo al Meazza saranno affamate quanto le prime scelte, anche per una spontanea emulazione di compagni. E l’Inter non può più permettersi passi falsi se davvero vuole puntare all’Europa.

Inter-Juventus è storia e lo si capisce da come nel primo scontro diretto nella Serie A a girone unico, il 19 marzo 1930, sulle tribune dello stadio di Corso Marsiglia a Torino ci fosse addirittura il Re d’Italia Vittorio Emanuele III. Oggi non ci sarà nessun re o sovrano sulle tribune del Meazza ma sicuramente 60.000 tifosi che con la loro spinta e cornice di tifo, renderanno speciale e memorabile anche la sfida odierna, nella speranza di rievocare grandi successi del passato come il 6-0 dell’Inter 1954 oppure la vittoria bianconera del 1961 per 9-1 anche se in quella occasione l’Inter schierò la Primavera per una protesta contro la Federcalcio.

Dal 1930 ad oggi, troppi ricordi, troppe rivalità, troppe sfide per permettere di considerare normale una partita del genere e forse è meglio così, per lasciare intatta quella magia che distingue il calcio dagli altri sport. Inter-Juventus, è tutto pronto.

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