Un pari dal bicchiere (mezzo) vuoto, scalata Europea in salita per i nerazzurri

Aver chiuso la gara col Chievo con un pari lascia il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto (più tendente verso il vuoto…), un’Inter che deve avere una fame da leoni non riesce a sbranare i clivensi, ben messi in campo che rischiano anche di conquistare San Siro con delle ghiotte occasioni nel finale.

Come scrive La Gazzetta dello Sport, l’Inter sbaglia sopratutto l’approccio alla gara, dovrebbe avere una voglia di vincere incredibile visti i risultati delle rivali in Europa ma invece gioca una manovra lenta e prevedibile, una mole di gioco che si concretizza con il 71,5% di possesso palla non produce poi nulla sotto porta.

Se il Chievo non prende gol in 7 delle ultime 10 gare un motivo ci sarà, gli uomini di Maran non si spaventano nemmeno quando Mancini inizia a mettere tutta l’artiglieria pesante in campo e il tecnico continua a disporre i gialloblu con difesa a 3 e centrocampo a 5 e nonostante un’Inter che nella prima frazione di gara ha prodotto una quantità industriale di tiri e calci d’angolo il risultato non è cambiato, fino alla fine.

Il Mancio parte con un 4-3-1-2 con Hernanes titolare ma per il Profeta non sarà domenica per raccontare calcio, s’intestardisce con tiri da lontano che vedono raramente lo specchio della porta, poi all’intervallo ecco l’Inter 4-2-3-1, quella che il tecnico jesino vorrebbe disegnare per l’anno prossimo, dentro Shaqiri e Podolski per vincere a tutti i costi, invece è il Chievo che si rende pericoloso con Izco e Paloschi.

Che l’Inter si possa accontentare del pareggio si può capire quando una sassata di Biraghi si stampa sulla traversa, i padroni di casa pensano che può andare molto peggio e conquistano il quarto pareggio nelle ultime 5 partite casalinghe. L’incapacità di attaccare squadre chiuse ha la meglio ancora una volta e le prossime due sfide con Lazio e Juve saranno di un altro sapore, almeno per vedere se l’Inter ha ancora voglia di Europa.

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