L’Inter si sveglia tardi, la Fiorentina sbanca San Siro

La gara contro la Fiorentina doveva essere quella che avrebbe potuto consegnare una nuova classifica ai nerazzurri e accorciare in maniera importante la distanza dai posti europei. Obiettivo non centrato in virtù di una partita in cui l’Inter non è stata in grado di imporre il proprio gioco sin dai primi minuti e cercare di incanalare la sfida verso i giusti binari.

Roberto Mancini per questa delicata sfida opta per il rombo di centrocampo con Guarin, Medel e Brozovic in mediana mentre spetta a Mateo Kovacic essere il vertice alto e suggerire la coppia di giornata formata da Icardi e Podolski per far male alla Fiorentina. Il gioiellino croato e il campione del Mondo tedesco però non sfruttano l’occasione concessa dal tecnico mostrando una prova nettamente al di sotto delle loro possibilità. Soprattutto l’attaccante ex Arsenal è risultato ancora molto estraneo dalla manovra interista e l’uscita dal campo dopo solo poco più di un’ora ha certificato l’ennesima giornata negativa da quando è sbarcato a Milano.

In generale una prova opaca nel primo tempo con ritmi compassati e, tolto un palo scheggiato da Guarin al 35′ dopo un’azione personale, la prestazione dei nerazzurri è stata sottotono con la Fiorentina assolutamente tranquilla per il trend che si era sviluppato nella prima fase. C’era bisogno di un episodio per sbloccare la gara e, purtroppo, questo avviene nell’area di Handanovic con il portiere sloveno lesto a respingere un cross velenoso di Pasqual ma nulla può sul rimorchio di Salah che timbra il vantaggio viola.

Da li in poi l’Inter prova a scuotersi e avrebbe anche diverse palle gol per raddrizzare la gara ma l’egoismo di Palacio, che appena entrato non offre palla al solissimo Icardi a centro area optando per la soluzione personale, unito alle grandi parate di Neto non hanno prodotto il risultato sperato. I nerazzurri sprecano un’importante occasione di avvicinarsi all’Europa e scivolano a -7 proprio dalla Fiorentina, oggi al quinto posto in classifica.

Rammarico ma non rassegnazione perché le gare sono ancora molte e l’Inter ha, nei complessivi 90 minuti, offerto una buona dose di grinta e carattere. La cosa che più colpisce però è la differenza di rendimento tra alcuni giocatori importanti ed altri. Da un lato un Guarin trascinatore, dall’altra un Kovacic molto discontinuo e un Podolski abulico. Ma si come tutto possa mutare in poco tempo e i fischi, come capitato proprio al centrocampista colombiano fino a soli due mesi fa, grazie alla tenacia e all’applicazione possono tranquillamente trasformarsi in applausi. La speranza di Mancini è proprio quella di avere una rosa ampia ed affidabile a sua disposizione perché d’ora in poi ogni partita sarà una finale e c’è bisogno di tutti per raggiungere gli obiettivi di stagione.

 

Impostazioni privacy