Inter, la difesa si riconferma un flop. Questione di singoli o di reparto?

Che il problema dell’Inter ormai da anni sia la difesa non ci sono dubbi. Certo, una squadra va sempre analizzata nel complesso e non può un singolo reparto influenzare per più annate un intero organico però soprattutto in questo momento in cui la squadra sta vivendo una sorta di exploit dal punto di vista offensivo, le falle del pacchetto arretrato sono ancora più evidenti.

In alcune partita le difficoltà dei nerazzurri sono state legate alla lentezza della manovra o alla mancata capacità di costruire azioni d’attacco pericolose o semplicemente alla scarsa freddezza degli attaccanti. Adesso che però negli automatismi offensivi c’è Shaqiri che sta aumentando e non poco il rendimento del reparto avanzato, la difesa si sta rivelando ancora più in difficoltà di quanto si pensava fino a pochi mesi fa.

Per i tifosi e sicuramente anche per gli stessi giocatori diventa quasi frustrante giocare un’intera partita rincorrendo gli avversari e cercando di segnare più gol possibili quando poi quasi dal nulla si azzera tutto il lavoro prodotto nei minuti precedenti con ingenuità che a volte sembrano davvero da torneo amatoriale. Ovviamente capita a tutti di commettere un errore tecnico o di valutazione ma quando le sbavature sono reiterate c’è qualcosa che non va.

Basti pensare a due partite recenti che per errori clamorosi l’Inter ha gettato alle ortiche: il quarto di finale di Coppa Italia contro il Napoli e proprio il match di Europa League di ieri sera contro il Celtic. Contro gli azzurri di Benitez era stata disputata una partita di grande qualità, temperamento, attenzione e a pochi secondi dalla fine una banalissima rimessa laterale quasi a centrocampo si è tramutata nel gol vittoria di Higuain. Stesso discorso ieri, una partita che poteva essere nel controllo più totale quasi ad ipotecare il passaggio del turno e sono bastati 60 secondi per riaccendere una squadra stordita dall’inizio dei nerazzurri e uno stadio che si era via via affievolito sotto i colpi di Shaqiri e Palacio.

Peraltro non si parla solo di cali di concentrazione che fruttano gol subiti su cui “si poteva fare di più”. Quasi sempre sono vere e proprie dormite difensive che puntualmente vengono sfruttate dagli avversari che peraltro prendono sempre morale nell’accorgersi di quanto l’Inter sia fragile nelle retrovie. La prova è fornita dalla rivedibile (per usare un eufemismo) lettura difensiva su quella rimessa che ha portato all’autogol di Campagnaro e al momentaneo 2-2 che ha fatto tornare l’entusiasmo a mezza Glasgow.

A questo punto è lecito chiedersi, è una questione di giocatori o di fase difensiva? Probabilmente una risposta esatta non c’è ed entrambi gli elementi sono coinvolti. In primis perchè Ranocchia sta vivendo il momento peggiore della sua esperienza nerazzurra, sarà per la fascia, per le critiche o per l’eccessiva responsabilità ma quello che dovrebbe essere il capitano anche morale sembra quasi sempre quello più impacciato e in difficoltà, più per delle carenze caratteriali che puramente tecniche, anche se dopo certi errori è anche giusto mettere tutto in discussione.

Anche Juan Jesus ieri si è dimostrato poco sicuro anche se non si è mai reso protagonista di errori evidentissimi, al contrario di Campagnaro che peraltro adattato nel ruolo di terzino è totalmente in confusione anche se assicura quella copertura che Mancini chiede per compensare la pressione esercitata sulla fascia opposta. 

In virtù dei tanti gol e delle tante occasioni concesse agli avversari nell’ultima stagione sarebbe forse il caso di rivedere le gerarchie dando quantomeno delle chance in più ad esempio a Vidic che quando è tornato dai suoi problemi fisici durante l’assenza per squalifica di Juan ha spesso disputato buone partite e sicuramente non manca di cattiveria sportiva ed esperienza a livello internazionale.

Nel caso dovesse essere tesserato nei prossimi giorni non sarà da trascurare anche l’innesto di Felipe che pur non potendo ovviamente disputare l’Europa League potrebbe rivelarsi importante in campionato e al brasiliano ex Parma si aggiungerà anche Andreolli una volta recuperato dallo stiramento che lo tiene fermo.

Difensori o fase difensiva forse il problema è lo stesso, occorre massimo impegno e grande concentrazione per risultare veramente utili alla causa di questa Inter.

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