Mancini in conferenza: “Pensiamo a vincere domani, poi testa all’EL”

Ecco le parole di Roberto Mancini nella conferenza alla vigilia di Atalanta – Inter.

 

Quanto manca per vedere la sua Inter?

“Non è una grande fatica, uno lo fa volentieri. Sull’Inter che ho in mente credo ci voglia tempo, questo non vuol dire che non si possa migliorare sempre”. 

Preoccupato dalle cinque partite in tre giorni?

“No, alla fine è sempre meglio giocare che allenarsi. Mi preoccupa che abbiamo dei giocatori che non possono giocare, speriamo di recuperarli in fretta. Se li recuperiamo nessuna preoccupazione e speriamo di giocarne tante da qui a maggio”. 

Icardi rifiaterà?

“Non credo in questo momento rifiati, sta bene, spero continui a far gol dato che è in un momento positivo”. 

Che ruolo per Kovacic? Domani titolare?

“Mateo è un ragazzo giovane, non ha ancora un ruolo ben definito. Le sue qualità lo portano a giocare in diversi ruoli, molto dipenderà da lui, deciderà dove giocare, ora può giocare ovunque, anche per giocare davanti alla difesa, poi per giocare lì bisogna avere testa diversa che un giovane non può avere, deve dare equilibrio alla squadra, ha bisogno quindi di tempo, ha grandi qualità. Ci vuole un po’ più di tempo, può alternare buone prestazioni a prestazioni meno buone. Sì, ha buone possibilità di giocare”. 

Icardi è tranquillo?

“E’ sempre tranquillo, difficilmente lo vedo preoccupato, questo è un grande vantaggio. Esultanza? Se non esulta ma fa due gol a me va bene uguale, ma la cosa bella è fare gol per un calciatore, il momento più bello in una partita per tutti”.

Brozovic e Santon già titolari stabilmente?

“Santon due partite in 4 giorni, dopo una in 10 mesi. Santon ha bisogno di recuperare un po’ di più, ma non può ora, abbiamo diversi infortunati che stiamo migliorando. Brozo cose buone mostrate, andrei con calma nel fare paragoni con Stankovic, ha bisogno di ambientarsi, di conoscere il calcio italiano, alternerà partite buone a partite meno buone, ha qualità comunque”. 

Dove bisogna migliorare?

“Tutte difficili le partite, in casa e fuori, soprattutto quando come noi si prova a migliorare. Non c’è grande differenza tra casa e fuori, non cambia molto, noi difficoltà sia fuori che in casa. Se la squadra ha un atteggiamento come contro il Palermo non dovrebbe cambiare niente tra casa e fuori casa. Se riuscissimo a migliorare, questa cosa potrebbe essere fondamentale”. 

Champions importante per convincere giocatori? Oppure l’Inter è grande a prescindere?

“Ieri ho detto che il campionato italiano ha bisogno di riportare in Italia grandi giocatori, per tornare ad essere uno dei migliori al mondo, Touré è uno di questi, ma non è semplice portare giocatori così in questo momento. Se ci riuscissimo sarebbe importante per tutto il calcio, ma non solo per la nostra squadra”. 

Una scossa nell’ultima partita di Bergamo. Chi può essere l’uomo che come allora può dare la scossa?

“In questo momento non c’è un giocatore che può dare. Tutta la squadra può avere questa strada aperta verso il miglioramento generale. Ogni giocatore può esserlo, tutti insieme possono fare qualcosa di importante”. 

Insidie nella partita di domani?

“Vengono da una sconfitta, squadra molto solida, difficile giocarci contro, concede pochissimo, pochi spazi, squadra molto compatta, ha davanti giocatori che mettono in difficoltà, non meritano la classifica che hanno, quindi partita dura”. 

Ultima partita a Bergamo, la ricordi?

“Segnò Balotelli, giocò da esterno sinistro, fu una partita difficilissima”. 

Terzo posto, ci pensi?

“Se le vinciamo tutte ci arriviamo (ride, ndr). Bisogna credere in tutto, non bisogna abbandonare mai niente, il calcio è così. Pensiamo all’Atalanta, non sarà sempre, vediamo fra 5-6 partite. Ora pensiamo a far bene quella di domani”. 

Podolski più brillante ora?

“All’inizio buone prestazione, poi un po’ calato. Sta migliorando la condizione fisica, ha qualità esperienza e può darci una grande mano”. 

Partita di El?

“Ora più importante l’Atalanta, non credo di dover far riposare qualcuno, ci sono quattro giorni e tutti possono recuperare tranquillamente”. 

Nel processo di crescita questa squadra inizia a dare garanzie per pensare che non sbaglierà la partita?

“Le garanzie me le danno ogni giorno. Quando dico che lavorano intensamente e migliorano è la verità. Una partita sono 90 minuti e tutto può accadere, ci sono episodi, ma l’atteggiamento sta diventando molto positivo. Questo è importante. Difficile dirlo prima”. 

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