Quadratura trovata? Il segreto sta nel rombo

L’Inter di Mancini trova la sua prestazione più convincente. D’accordo, l’avevamo già detto dopo la sfida col Genoa, ma stasera, rispetto a quella partita, si sono visti ulteriori passi avanti. La squadra ha sofferto meno in difesa, non subendo goal ed esprimendosi su buoni livelli per tutto l’arco del match. Se contro il Grifone il secondo tempo era stato di grande sofferenza, l’Inter ha stasera imposto il suo gioco e il suo ritmo anche nella ripresa, rischiando seriamente di subire goal solo nella “triplice” occasione targata Dybala e Vazquez.

Merito, molto probabilmente, di un cambio di modulo azzeccato. Già in Coppa Italia c’erano stati i sentori e i segnali di un equilibrio ritrovato per merito di questo rombo di centrocampo e dell’abbandono dell’ambizioso, ma troppo rischioso 4-2-3-1. Il centrocampo è stato infatti l’indubbio artefice della netta vittoria di stasera. Tralasciando la gran doppietta di Icardi, i tre della mediana più Shaqiri hanno offerto una prestazione maiuscola. Medel ha sradicato una quantità industriale di palloni, leggendo con anticipo tante situazioni di ripartenza del Palermo. Guarin e Brozovic hanno portato la qualità nella gestione del pallone e nella finalizzazione. Il croato è giocatore di grande concretezza, capace di gestire la palla in maniera tranquilla e pulita. Nonostante fosse spesso pressato, riusciva sempre a trovare la soluzione meno banale e più essenziale. Guarin, meno lucido del compagno nella lettura del gioco, ha però sia i piedi che l’energia per rendersi più pericoloso. I suoi due assist per Icardi sono lì a dimostrarlo. Inoltre con Mancini pare molto più attento e responsabilizzato in copertura. Chiusura con Shaqiri: preso per fare l’ala, dimostra di avere la stoffa del trequartista. Svaria molto, cuce il gioco fra i reparti e salta l’uomo con buona facilità. Il suo mancino è soprattutto letale nei calci piazzati: avere un giocatore che crea pericoli anche in determinate situazioni è essenziale per l’Inter di oggi, costretta per mesi a far battere gli angoli a Kuzmanovic. Ora sarà fondamentale la continuità, parola a lungo invocata ma mai attuata.

Questo però pare il giusto solco tracciato e, se qualche nome importante è costretto a star fuori, Mancini sarà capace di trovare il modo per far sì che ognuno possa prima o poi adattarsi e fornire il proprio contributo. Con l’Europa League alle porte ci sarà infatti bisogno di tutti.

Impostazioni privacy