Poldi, forse Wenger aveva ragione? L’Inter spera ancora di smentirlo

Lukas Podolski è stato il primo colpo del mercato invernale dell’Inter ed è stato subito accolto con grande entusiasmo dall’ambiente nerazzurro perchè comunque il tedesco di origini polacche resta indiscutibilmente un giocatore di livello internazionale per la sua esperienza, il suo palmarès e le sue qualità.

Bisogna ammettere che l’ultima metà di stagione giocata all’Arsenal è stata abbastanza deludente per l’attaccante nato a Gliwice che, nonostante il mondiale vinto in estate (anche se non da protagonista) è finito ai margini della formazione londinese con un rapporto sempre più incrinato con Arsène Wenger.

Soltanto 7 presenze senza reti in Premier League e cinque nel girone di Champions League, quelle però condite dalla tripletta siglata contro il Galatasaray. Come ammesso dallo stesso Poldi, proprio il fatto che anche dopo quei gol fosse rimasto in panchina per le partite successive lo aveva convinto che la sua esperienza in Inghilterra sarebbe presto finita e di lì l’occasione di rilanciarsi all’Inter, un club dalla grande storia ma al momento in declino.

Il suo trasferimento in nerazzurro in prestito gratuito per 6 mesi (prima di ridiscuterne a giugno) è stato condito quindi da molte dichiarazioni pungenti fra l’attaccante, che ha accusato Wenger di non averlo nemmeno salutato, e l’allenatore francese che smentiva tutto e spesso evidenziava le motivazioni per cui spesso lo relegava alla panchina nell’ultimo periodo all’Arsenal.

Comunque la sua esperienza in maglia nerazzurra non è iniziata male, anzi. Esordio immediato nella Partita per eccellenza, ossia nella sfida allo Juventus Stadium contro la Vecchia Signora, partita in cui Prinz Poldi entra nella ripresa sul risultato di 1-0 per i bianconeri e anche grazie alla sua spinta offensiva e alla sua imprevedibilità l’Inter perviene al pareggio e sfiora anche il vantaggio proprio su un ottimo assist del tedesco mal sfruttato da Icardi.

Essendosi subito ben integrato nel 4-2-3-1 disegnato da Roberto Mancini, nel match successivo contro il Genoa gioca titolare e sforna un’altra buona prestazione a livello di corsa e fisicità con l’Inter che infatti ottiene i tre punti e lui altri complimenti per il suo rapido inserimento negli schemi nerazzurri.

Poi, al pari della stessa Inter, il lento declino. Partita incolore nel pareggio di Empoli in cui è assolutamente evanescente e le due negative prestazioni contro Torino (non malissimo ma ci si aspettava di più) e Sassuolo (mai nel vivo della partita giocando da prima punta). Unico sprazzo di luce nel mentre è rappresentato dall’assist raffinato di tacco che aveva permesso a Shaqiri di segnare contro la Samp negli ottavi di Coppa Italia, ma troppo poco per un giocatore delle sue qualità.

Certo, in questo momento per i critici sarebbe fin troppo facile mettere sotto accusa Podolski quasi giustificando le motivazioni per cui all’Arsenal non giocava ma in realtà le sue prime buone apparizioni fanno trasparire come le qualità siano intatte solo che l’attaccante ha bisogno ancora di qualche settimana per entrare nel pieno della forma.

Giocare titolare per cinque partite di fila è come se gli abbia prosciugato quella condizione precaria che ora va recuperata ma nell’ambiente nerazzurro tutti sono fiduciosi che una volta in forma Poldi possa tornare utilissimo nell’idea tattica di Mancini e dimostrare in maglia Inter tutto il suo valore, per riscattare sè stesso e magari come smacco al suo ex allenatore.

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