Mancini e l’Inter, la “pareggite” è un vizio

Anche il primo derby di Roberto Mancini, nella sua precedente gestione, terminò con un pareggio, ma a reti inviolate. Fu quello l’anno della “pareggite cronica” nerazzurra, e infatti l’Inter dopo il derby collezionò ben sei pareggi consecutivi prima di interrompere la striscia di segni X con una vittoria roboante in casa contro il Messina per 5-0, salvo poi pareggiare nuovamente a tempo scaduto in casa del Siena con una rete di Bobo Vieri.

Una formazione quella dell’Inter abituata al pareggio anche in questa stagione, che ha collezionato su 12 partite stagionali ben 5 pareggi, una lunghezza sotto proprio ai cugini rossoneri e al Sassuolo, che in concomitanza guidano a quota 6 questa speciale classifica.L’unico reduce da quella squadra, è l’allora diciottenne Marco Andreolli, che in quell’annata, culminata con la vittoria della Coppa Italia, esordì con la maglia dell’Inter il 29 Maggio 2005 nell’ultima giornata di campionato pareggiata ancora una volta, 0-0 contro la già retrocessa Reggina.

Da questi dati, si evince proprio il fatto che nelle partenze Roberto Mancini non è certamente uno specialista, ma come un autentico scalatore riesce a spuntarla alla lunga, quando le sue squadre hanno assimilato alla perfezione la sua idea di calcio. Un pareggio che sicuramente avrebbe il gusto di vittoria, quello che l’Inter magari cercherà di conquistare all‘Olimpico domenica prossima, contro una Roma in piena volata scudetto, che proverà a risucchiare punti tricolore alla Juve impegnata nell’ostico derby della Mole.

Ma l’Inter per il suo blasone e la sua storia, non può pensare di scendere in campo per il pareggio, e questo Roberto Mancini lo sa, ma l’ìmpresa non sarà certamente delle più facili.

 

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