GdS – Riforma della Serie A. Rose da 25, in 4 dal vivaio più 4 cresciuti in Italia

Il Consiglio federale ha approvato le nuove norme sulla composizione degli organici e sui trasferimenti degli extacomunitari. Ecco le norme così enunciate nel comunicato ufficiale della Figc.

1) Rose delle squadre di Serie A a 25 calciatori, di cui 4 cresciuti in Italia e 4 cresciuti nel vivaio del club per cui sono tesserati, libero tesseramento degli Under 21 (la stragrande maggioranza è italiana).

2) Riforma dei cosiddetti giovani di serie; il giovane extracomunitario al primo tesseramento deve essere residente in Italia ed essere entrato nel nostro Paese con i genitori non per ragioni sportive e comunque aver frequentato la scuola per almeno 4 anni (tali calciatori non possono essere utilizzati per la sostituzione di un nuovo calciatore extracomunitario);

3) La sostituzione del calciatore extracomunitario sarà possibile solo nel caso di esistenza del contratto da professionista da almeno 3 anni (dal 2012).

Come riporta la Gazzetta dello Sport  per Tavecchio, Lotito e la nuova Federcalcio si tratta dell’inizio di una nuova stagione di riforme del pallone fondata su valorizzazione dei vivai e fairplay finanziario.

Il fairplay si sposa con la limitazione delle rose a 25, con eventuali due inserimenti in casi particolari. In questo numero devono essere compresi 4 giocatori del vivaio del club e 4 provenienti da vivai di formazione nazionale. Un tentativo insomma di fermare la “stranierizzazione” dei nostri club. Un provvedimento che secondo i calciatori può essere facilmente eluso, vista la libertà di tesseramento degli Under 21. Ma come sottolineato nella prima norma dell’enunciato della FIGC la stragrande maggioranza in questa categoria anagrafica è italiana.

Quello dello rose è il punto su cui le parti hanno avuto maggiori divergenze. Ma anche il caso extra-comunitari ha aperto una frattura.

La rivoluzione parte senza il consenso di tutti. Anche per questo sugli altri fronti tutto è fermo, in particolare sulla riforma dei campionati. Per adesso Tavecchio parla di “rinvio”, ma in questo caso bisognerebbe convincere le componenti tecniche, visto che serve la maggioranza qualificata del 75 per cento.

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