Adani spiega il suo no all’Inter

“Amo il calcio e ho la fortuna di poterlo raccontare con tutta la passione possibile. Ringrazio l’Inter e Mancini per aver pensato a me, ma non me la sentivo di smettere di fare il bellissimo lavoro che faccio.”

Così Daniele Adani spiega il suo no al Corriere della Sera, in una breve intervista. Ma non solo. L’ex difensore nerazzurro racconta anche il suo modo maniacale di seguire il calcio, analizzando per ogni partita che dovrà seguire entrambe le squadre, guardando le partite precedenti per capire il sistema di gioco, studiando lo storico tra le due fazioni e focalizzandosi sulle sfide chiave in mezzo al campo. Un lavoro apprezzato da Sky, ma evidentemente anche da Roberto Mancini, che fortemente lo voleva al suo fianco per la nuova avventura. E non c’è da spiegarsi il perché.

Una decisione non dettata dal dio denaro, spiega Adani, che all’Inter avrebbe percepito di più, ma: “da quando ho passato i 30 anni non ho mai fatto una scelta pensando ai soldi”.

Una scelta di vita, che dimostra quanto il mondo attorno a noi continui ad evolversi. Un tempo i giocatori si accomodavano nei salotti televisivi in attesa di una panchina, ora preferiscono continuare il proprio lavoro di opinionisti. Senza dimenticare però di ringraziare chi aveva puntato su di lui. Parole al miele quelle di Adani nei confronti di Mancini. Oltre che ringraziarlo, ricorda i tempi in cui il nuovo tecnico nerazzurro lo allevava a Firenze: “Roberto è una persona speciale…Mi colpi alla prima esercitazione. Da giocatore aveva un talento straordinario ma aveva anche le qualità da allenatore: capacità di osservazione e lucidità”.

Ora sta all’Inter trovare un allenatore in seconda professionale almeno quanto Adani. E anche in fretta, non c’è più tempo da perdere.

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