GdS- Quel brasiliano atipico chiamato Dodò

Questo inizio di stagione dell’Inter è stato contraddistinto già da diversi alti e bassi. Dalla roboante vittoria per sette a zero con il Sassuolo alla seconda giornata, ai dieci punti conquistati in Europa League in 4 turni che hanno denotato una squadra vogliosa di fare bene nella competizione, intervallata però da bruschi scivoloni in termini di risultato, gioco e personalità durante il campionato come contro Cagliari e Fiorentina.

Un  avvio altalenante frutto anche dei tanti infortuni che hanno minato soprattutto il settore relativo agli esterni che per il tecnico Walter Mazzarri rappresentano un punto fondamentale per gli equilibri della squadra. D’Ambrosio starà fuori ancora per un mese, Nagatomo ha recuperato solo ora dopo diverse settimane in infermeria e per Jonathan non si sa ancora una data precisa per il rientro.

Un quadro non certamente allettante per Mazzarri che nelle ultime partite ha dovuto reinventare Obi incursore di fascia destra con risultati anch’essi altalenanti, giusto per tenere un filo conduttore con il resto della squadra. La nota positiva in tutto ciò, però, è stato il velocissimo ambientamento a Milano del giovanissimo Dodò.

Il talento brasiliano classe ’92, in prestito biennale dalla Roma con diritto di riscatto fissato a 7,5milioni di euro, sta sorprendendo tutto l’ambiente nerazzurro per le sue prestazioni, figlie di una professionalità e dedizione al lavoro rare per un ventenne.

Brasiliano atipico in cui ogni riccio non corrisponde a nessun capriccio e alle presenze nella movida milanese preferisce un buon libro, guardare la sua serie tv americana preferita (Games of Thrones) in lingua originale per migliorare il suo inglese o concedersi una visita presso i poli culturali che la città di Milano propone. E quando libero dagli impegni calcistici adora tornare nella sua patria dove i suoi genitori possiedono una fattoria nella zona di Campinas dove il giovane Dodò vive tra il verde e gli animali per rilassarsi dalle fatiche del campionato italiano.

Un ragazzo per bene insomma e dal sicuro affidamento per il futuro. Già da questa sera proverà a continuare quel veloce processo di crescita che tanto sta piacendo a Mazzarri e ai dirigenti di Corso Vittorio Emanuele. Il tecnico di San Vincenzo chiederà un ulteriore sforzo al ragazzo in questa prima parte di stagione per poi gestirlo al meglio nella fase centrale, dove l’Inter avrà bisogno di tutte le pedine a propria disposizione per ottenere il massimo rendimento.

Nel frattempo Dodò si gode il momento. Grazie all’Inter ha trovato la nazionale del suo amico Neymar e i suoi prossimi obiettivi saranno quelli di diventare un punto fermo sia nel proprio club che nella Selecao.

 

 

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