Gli ultras dell’Hellas insultano la memoria di un ex Roma, bufera sul loro coro

Sugli spalti dell’Olimpico di Roma erano rimasti solo loro. E la voglia di cantare, nonostante la sconfitta subìta sul campo, non era certo venuta meno. Peccato non si possa dire altrettanto del buongusto. Perché il coro intonato dai tifosi dell’Hellas sabato scorso al termine della gara in trasferta contro la Roma, ha già fatto scatenare la polemica in rete, specialmente sui siti delle tifoserie storicamente «nemiche» di quella gialloblù.

SUICIDIO DI BARTOLOMEI – «Bang bang Di Bartolomei» ripetevano i sostenitori veronesi nello stadio ormai vuoto, insultando la memoria dello storico capitano della Roma Agostino Di Bartolomei, morto suicida il 30 maggio 1994 con un colpo di pistola in pieno petto. E qualcuno ha filmato l’ennesima «prodezza» di una tifoseria finita già troppe volte nel mirino della critica per quella che non può essere giustificata con il comodo paravento della «goliardia».
Un video amatoriale finito poi sulla bacheca Facebook del gruppo «Tuttocurve», con inevitabile sequela di commenti indignati da parte dei tifosi di mezza Italia. «Dimostrate sempre di essere le scimmie ignoranti che siete. Veronese di m…» scrive Davide. Mirko, sostenitore del Taranto, analizza la situazione: «Perché prendere in giro un povero cristo che è morto. Perché? Sono queste le cose che legittimano la repressione che subiamo. Se essere ultrà vuol dire infangare la memoria dei defunti, discriminare per il colore della pelle e uccidere a bruciapelo un altro tifoso, mi dispiace ma io detesto questo mondo. Per fortuna non tutte le curve sono così becere». E immancabilmente, viene ricordato il poco lodevole «curriculum» dei tifosi scaligeri. «Non dimentichiamo che sono gli stessi che hanno fatto i cori contro Morosini» scrive Giangiacomo, riferendosi ai tristi fatti del Picchi di Livorno. Ma a differenza di quanto avvenuto in Toscana, la recente trasferta nella capitale non dovrebbe avere strascichi giudiziari. Perché il coro contro Di Bartolomei è stato intonato quando la partita era già terminata e l’Olimpico era ormai vuoto. E proprio per questo motivo la procura federale, non avrebbe aperto alcuna inchiesta su quanto avvenuto. Di certo, però, l’episodio non è passato inosservato nel mondo del tifo che spesso segue logiche differenti da quelle del mondo comune, come testimoniano alcuni dei messaggi lasciati dai tifosi nei commenti al video pubblicato su Facebook. Perché se è vero che il coro contro il capitano suicida merita una condanna unanime, è altrettanto vero che non possono passare inosservate le molte minacce rivolte ai gialloblù. «Tutti prima o poi piangeranno qualche morto – scrive Giuseppe – Veronese scortato ci si vede al ritorno».   (Fonte: Corriere di Verona)

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