CdS: Moratti pronto a lasciare l’Inter. Ecco perchè il presidente onorario può dire addio

Questione di tempo e Massimo Moratti lascerà la carica di presidente onorario dell’Inter. Ormai la strada è segnata e non ci saranno clamorosi cambi di direzione: gli otto mesi (scarsi) che l’ex patron ha vissuto con addosso questo ruolo gli hanno fatto capire che non può resistere ancora a lungo. Resta da capire se Moratti farà un passo indietro nell’assemblea dei soci di ottobre o se aspetterà qualche mese in più. Di certo l’ex proprietario non è a suo agio: considera la carica che Thohir gli ha voluto dare prestigiosa, ma al tempo stesso poco adatta alle sue attitudini. E’ sempre stato un presidente decisionista e abituato a muoversi in prima persona sia sul mercato (la cessione capolavoro di Ibrahimovic al Barcellona in cambio di Eto’o e 48.5 milioni fu tutta opera sua) sia nei rapporti con i giocatori (Zanetti, Cordoba e gli argentini erano legatissimi a lui). Ecco perchè la presidenza onoraria è un vestito che gli sta troppo stretto.

Nel corso dei mesi Moratti non ha mancato di assestare attraverso i media alcune stilettate a Thohir sulla gestione del club (l’ultima a fine maggio sul tema “Inter da risanare”, una definizione che l’ex patron non gredisce), ma a livello di rapporti personali tra i due non ci sono fratture. La conferma è arrivata nell’ultimo viaggio a Milano dell’indonesiano quando i due soci hanno mangiato prma alla presenza dei genitori di Thohir, poi del vicepresidente Angelomario Moratti. Il tycoon nutre per l’ex presidente un grande rispetto, ma la sua idea di come gestire l’Inter è completamente diversa rispetto a quella del passato. E siccome Thohir ha la maggioranza, è lui a prendere le decisioni chiave, ad assumere e licenziare dipendenti e collaboratori, a dettare le linee politiche. Moratti spesso non sembra in sintonia e per questo si è volutamente messo in disparte lasciando al figlio Angelomario e ai fidati consiglieri Manzonetto e Ghelfi un ruolo di trait d’union. Thohir lo informa (direttamente o indirettamente) quando compie una mossa di un certo peso, ma la decisione, in pratica, è solo dell’indonesiano.

Le ultime settimane hanno ribadito quanto distanti siano le visioni dei due: già a gennaio c’era stato l’addio di alcuni uomini di fiducia di Moratti, su tutti il dt Marco Bracna. Poi il cambio di direzione in Lega, con l’Inter storicamente sempre all’opposizione e adesso passata dalla parte di chi comanda, anche grazie al ricco contratto pubblicitario firmato con Infront. Un mese fa Thohir e i suoi uomini hanno concluso l’operazione di rifinanziamento del club che ha portato nelle casse nerazzurre 230 milioni di euro e ha permesso di liberare le garanzie bancarie di Moratti. Con la società saldamente nelle sue mani, l’indonesiano ha dato il via libera a un’altra serie di avvicendamenti interni alla società e all’addio di quasi tutti gli uomini fidati che il socio aveva messo nei ruoli chiave nel corso degli anni. Via il dottor Combi, il resto dello staff medico e il team manager Cordoba, ma sono state toccate anche altre figure in aree della società apparentemente meno importanti come, per esempio, la gestione degli Inter Club, la comunicazione e il personale della sede. Thohir sta prendendo le decisioni che ritiene più giuste ed è stato confortato da un primo significativo aumento delle entrate. Ha una visione molto business oriented, ovvero prima di tutto gli affari. Moratti invece gestiva l’Inter con il cuore e pagava le sue scelte mettendo mano al portafogli. Difficile che due linee di pensiero così diverse possano/potessero sposarsi.

Adesso resta da capire quando Moratti lascerà la sua carica. Tra quattro mesi o più in là? Di fatto ha quasi azzerato le apparizioni nerazzurre in pubblico, anche se l’amore per l’Inter resta e resterà per sempre. A Thohir ha fatto sapere che non vuole restare presidente onorario in eterno, ma il tycoon gli ha chiesto di non abbandonare adesso la carica perchè, come partner “locale”, lo ritiene importante. Nel corso della prossima assemblea dei soci, gli azionisti non dovranno ricapitalizzare il passivo del 2013-14 (stimato sugli 80 milioni) perchè saranno utilizzate le riserve. Se nei prossimi bilanci, però, sarà necessario tappare delle falle, non è detto che Moratti sia disposto a intervenire. In quel caso il suo pacchetto azionario scenderebbe rispettoall’attuale 30%. E quando eventualmente succederà, sarà difficile che possa restare presidente onorario…

 

Fonte: Corriere dello Sport

 

 

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