Esordio anonimo per Kovacic: ecco perchè il talento croato non ha inciso contro il Brasile

All’indomani della prima partita del Mondiale in Brasile, tra i padroni di casa e la Croazia, c’è già molto di cui parlare. Lasciando da parte le polemiche sugli errori dell’arbitro Nishimura (clamoroso quello in occasione del rigore su Fred), come sito di informazione nerazzurro la nostra attenzione è andata sui due interisti scesi in campo ieri sera: Hernanes e Kovacic.

Se il brasiliano, entrato nel corso del secondo tempo, ha dato una mano alla Seleçao a strappare i tre punti che servono a togliere pressione e lanciare i ragazzi di Scolari verso un comodo superamento del girone, il croato, pur partendo dal primo minuto non ha inciso sulla partita, finendo con l’essere sostituito a metà della ripresa.

Mateo è sembrato lontano dallo smalto dei giorni migliori, ma la sua prestazione anonima è legata alle stesse incomprensioni tattiche avute in nerazzurro con Mazzarri: da trequartista, il baby talento di Linz non riesce a esprimere tutto il suo potenziale, dovendo agire spalle alla porta e non potendo sfruttare al massimo la sua visione di gioco.

Questa di Kovacic, però, non è una sindrome nuova. E’ un po’ il dilemma che accompagna la maggior parte dei centrocampisti di fantasia: anche Pirlo, prima che Mazzone e Ancelotti gli consegnassero le chiavi del centrocampo impiegandolo nel ruolo che ne esalta le doti, ha sofferto simili crisi di identità. E’ una fase di crescita inevitabile da cui Kovacic dovrà trarre gli spunti giusti per affermarsi come merita.

La sua posizione ideale resta quella di centrocampista centrale, possibilmente in coppia con un incontrista: è quello il ruolo che permette all’ex Dinamo Zagabria di dettare i tempi del gioco e allo stesso tempo di partire in progressione da lontano guardando la porta e trovando l’imbucata vincente per gli attaccanti.

La scelta di Mazzarri di schierarlo mezz’ala è sembrato finora l’unico compromesso accettabile per non snaturare la sua anima da regista e permettergli allo stesso tempo di crescere sotto altri aspetti. La speranza è che se ne accorga presto anche Kovac, per non vedere altre prestazioni incolore come quella di ieri sera.

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