Mbaye: “A Livorno ho imparato tanto, ma devo ancora migliorare. Sarebbe bello tornare all’Inter, ma…”

In un’intervista rilasciata ad Andrea Ramazzotti per il Corriere dello Sport, Ibrahima Mbaye ha parlato del suo futuro:

Che bilancio personale fa della sua stagione al Livorno?

“Sono abbastanza contento, ma potevo fare di più. Devo migliorarmi sotto tanti aspetti”.

Rammaricato per la retrocessione?

“Tutti abbiamo dato il massimo ogni partita e sotto questo aspetto abbiamo poco da rimproverarci”.

Non vi sono bastate neppure le parate di Bardi…

“Francesco è davvero un grande portiere e una grande persona”.

Di Duncan invece cosa pensa?

“E’ il mio fratello più grande. Assomiglia a Muntari, ma può diventare anche più forte”.

E Benassi?

“Ottimo centrocampista, spero arrivi in alto”.

Che impressioni ha dopo la sua prima “vera” stagione in Serie A?

“Bella esperienza in una città fantastica. Mi sono divertito e ho imparato tanto”.

L’Inter sta pensando di riportarla a casa. Tornerebbe volentieri a Milano?

“Chi non sarebbe contento di giocare all’Inter. La decisione però la devono prendere i dirigenti: io sono un calciatore, penso a giocare e faccio quello che la mia società mi dice. Intanto mi godo le vacanze”.

Quanto si sente legato all’Inter?

“Tanto e al settore giovanile nerazzurro dirò sempre grazie perchè mi hanno dato una possibilità importante quando a 14 anni sono arrivato a Milano”.

In prima squadra invece l’ha fatta esordire Stramaccioni…

“Con il quale avevamo vinto la NextGen della Primavera. Un altro bel ricordo”.

Mazzarri invece lo ha conosciuto durante il ritiro dello scorso anno.

“E’ un bravo allenatore ma sono stato poco tempo con la squadra”.

Cosa farà in estate?

“Starò un po’ in Italia e farò le vacanze con la famiglia Accardi. Poi andrò in Senegal, a Dakar, dove vivono mia mamma, mia sorella, i miei fratelli e mia nonna”.

Che sogno ha nel cassetto?

“Giocare in nazionale e in una grande squadra. Lavoro per questo”.

Qual è il suo idolo?

“Non ho un idolo, ma giocatori che stimo molto come Barzagli, Samuel e Chivu”.

Le sono mai capitati episodi di razzismo in campo?

“Molto spesso, ma faccio finta di niente. Non è facile controllarsi, ma sono cose che purtroppo accadono”.

Cosa pensa in quei momenti in cui viene insultato per il colore della sua pelle?

“Che vivo in Italia da cinque anni e l’Italia non è razzista. I comportamenti da stupidi di due-tre persone all’interno di uno stadio non mi fanno cambiare idea sul vostro Paese”.

 

 

 

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