Il progetto prima di tutto: l’addio degli eroi del Triplete è un segnale forte anche per Mazzarri

Saluti agli eroi: l’addio degli ultimi protagonisti del Triplete, già nell’aria all’alba del campionato appena finito, è ora ufficiale. Così ha deciso Thohir: nell’Inter della prossima stagione non ci sarà spazio per capitan Zanetti, nè per Cambiasso, Milito e Samuel. Il nucleo argentino storico della squadra, quello che qualcuno chiamava spregiativamente clan dell’asado, insultando la dedizione di un gruppo di giocatori legati a doppio filo ai colori nerazzurri, è stato sciolto in un batter d’occhio. Adesso si cambia, dovrà nascere una nuova Inter, che lascia definitivamente indietro il peso dell’eredità del Triplete e si prepara a ritornare vincente con idee, metodi, ma soprattutto uomini, nuovi.

Che Thohir fosse un presidente e un imprenditore deciso lo si era capito già qualche mese fa. Almeno in due occasioni: dapprima con la soluzione all’ultimo minuto del problema Guarin, quando il popolo nerazzurro manifestava tutta la sua rabbia per una trattativa con l’odiata Juventus e il tycoon indonesiano seppe prendere le redini di una situazione non facile e calmare la tempesta (mediatica); poi, pochi giorni dopo, quando prese una decisione sofferta ma suggerita a gran voce da parecchi tifosi, facendo firmare le dimissioni a Branca, il dirigente preso maggiormente di mira per gli errori nei mercati post Triplete.

Inevitabile che la stessa decisione si manifestasse al momento della scelta riguardo al futuro dei giocatori più rappresentativi dell’Inter: da Zanetti a Milito, il presidente non ha trattenuto nessuno. Sia chiaro, non per poca riconoscenza o per mancanza di stima, ma per la consapevolezza che questi giocatori hanno già dato tutto quello che potevano alla causa; l’Inter ora deve tornare vincente con un nuovo assetto, non solo societario: è importante che Thohir scelga i suoi uomini per ripartire, senza lasciare spazio a sentimentalismi, anche per la rosa.

L’addio agli eroi del triplete è un segnale forte in questo senso: il progetto scelto per l’Inter deve andare oltre ogni individuo, al centro ci deve essere solo il club e il suo futuro. Un segnale importante anche per Mazzarri, che non è stato consultato nella scelta sugli argentini dell’Inter e avrebbe sicuramente tenuto volentieri Cambiasso nella rosa del prossimo anno, dopo una stagione in cui il 19 ha giocato sempre titolare quanto stava bene fisicamente.

Il mister si dovrà adeguare alla scelta di Thohir, che vuole costruire una Inter competitiva con un mix equilibrato di giovani ed esperti. Per questo le richieste di Mazzarri saranno ascoltate, ma non assecondate a priori: l’obiettivo è avere una rosa vincente, al di là della sua guida tecnica. Anche per questo il rinnovo di Mazzarri non è scontato se il tecnico livornese non dimostrerà di abbracciare in tutto e per tutto il progetto. Del resto lui resta uno dei pochi uomini scelti da Moratti.

Il progetto sarà realtà già dal prossimo mercato, Thohir aveva avvisato tutti dal momento del suo arrivo a Milano. Onore ai testimoni del passato, ora l’Inter guarda al futuro.

 

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