La Fifa celebra Zanetti: ecco i 5 momenti che lo hanno trasformato in una leggenda

Dopo 19 anni di fedele servizio all’Inter, sabato scorso Javier Zanetti ha ricevuto per l’ultima volta la standing ovation di San Siro. Nelle sue 857 presenze in maglia nerazzurra, l’instancabile bandiera argentina ha sempre avuto un comportamento impeccabile, dentro e fuori dal campo, dimostrando grande rispetto per arbitri e avversari.

Domenica, contro il Chievo Verona, indosserà gli scarpini per un’ultima volta, per poi intraprendere una nuova avventura come vicepresidente del club e seguendo quindi le orme di Giacinto Facchetti, altra leggenda della Beneamata. Per celebrare il capitano nerazzurro, il sito ufficiale della Fifa ha ripercorso i 5 momenti chiave della sua carriera.

16 novembre 1994

Zanetti, che sarebbe poi diventato il giocatore con più presenze nella storia dell’Argentina, fece il suo debutto internazionale nella vittoriosa trasferta 3-0 contro il Cile, dando poi l’addio all’Albiceleste 17 anni dopo, il 16 luglio 2011, dopo la sconfitta ai rigori contro l’Uruguay nei quarti di finale della Coppa america, match che segnò la sua presenza numero 145.

13 maggio 1995

Praticamente sconosciuto in Europa dopo una prima stagione con il Talleres e due con il Banfield, Zanetti divenne il primo acquisto dell’era Moratti. 19 stagioni dopo, il 18 maggio 2014, giocherà il suo 615esimo match in Serie A, un record per un giocatore straniero e secondo solo ad un’altra leggenda, Paolo Maldini (647), nel numero di presenze in assoluto.

All’età di 40 anni, è anche il più vecchio giocatore, per 276 giorni, a giocare in Serie A. Con 857 incontri ufficiali disputati da capitano è il giocatore che ha più volte rappresentato l’Inter. Ben 100 partite in più rispetto al Giuseppe Bergomi, secondo in classifica.

22 maggio 2010

Il match numero 700 di Zanetti è coinciso con la più grande vittoria della sua lunga carriera: 2-0 contro il Bayern Monaco nella finale di Champions League del 2010. Il coronamento di uno splendido percorso per i nerazzurri, che avevano eliminato altri due pezzi da novanta come Chelsea e Barcellona. Fu un anno fantastico per il club e per il capitano, che vinsero anche Campionato, Coppa Italia, Supercoppa italiana e Mondiale per Club. L’allora 36enne Zanetti forniva prestazioni da ragazzino, spinto da un ardente desiderio di vittoria e aiutato da uno stile di vita esemplare. Ovunque lo si facesse giocare, in difesa o a centrocampo, lui forniva sempre prestazioni eccezionali. La sua versatilità gli ha permesso di giocare 162 partite consecutive, dal 28 ottobre 2006 al 13 dicembre 2009. Inoltre, è stato presente in più derby (47) di qualsiasi altro giocatore dell’Inter, con Facchetti fermo in seconda posizione a 40.

11 maggio 2011

Pupi ha raggiunto la quota delle 1000 presenze in gare ufficiali nel maggio 2011, all’incirca dopo due decenni dall’esordio con il Talleres il 22 agosto 1992 contro l’Instituto (2-1). Una volta appesi gli scarpini al chiodo dopo l’ultima gara contro il Chievo, avrà preso parte a 1104 incontri da professionista, diventanndo così il sesto giocatore nella classifica mondiale di tutti i tempi dietro a Peter Shilton (1,390), Roberto Carlos (1127), Pele (1120), Ray Clemence (1118) e Rogerio Ceni (1113).

28 aprile 2013

Mentre la stagione 2012-13 si avvia alla conclusione, l’apparentemente indistruttibile Zanetti è costretto a lasciare il campo al 17′ della partita contro il Palermo. La diagnosi fu immediata e impietosa: rottura del tendine d’Achille. A 39 anni fu il primo infortunio serio della sua carriera. Imperterrito, Zanetti non si fermò, lavorò duro e tornò in campo 6 mesi più tardi (9 novembre 2013, Inter-Livorno 2-0, ndr).

Fonte: Fifa.com

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