Lazio rigenerata dalla cura Reja: Lulic (squalificato), Candreva e Keita le armi in più dei biancocelesti

La sconfitta nel derby ha rimesso in discussione un quinto posto che sembrava blindato e a due giornate dal termine l’Inter si vede incalzata dal Torino, che la segue a due punti, e riduce a tre le lunghezze dal settimo posto di Parma e Milan; il tutto senza dimenticare Lazio e Verona, che con il pareggio di lunedì si sono vicendevolmente complicate la rincorsa all’Europa League.

La matematica non ha ancora espresso verdetti, per un rush finale che sembra aperto a qualsiasi scenario: proprio per questo motivo la prossima sfida di San Siro contro i biancocelesti di Edy Reja sarà fondamentale per capire quali saranno le sorti europee della compagine nerazzurra.

Dopo la conquista della Coppa Italia dell’anno scorso che le ha aperto il palcoscenico continentale nonostante il settimo posto in campionato, la squadra capitolina vorrebbe bissare questo traguardo; dopo un inizio di stagione poco convincente che ha portato all’esonero di Petkovic (solo 20 punti in 17 giornate per lui), il ritorno di Edy Reja ha dato linfa alla squadra, restituendola ai piani alti della classifica.

Rispetto al 4-1-4-1 del tecnico bosniaco, che disponeva di un Hernanes in più e che mirava il proprio gioco sulle fasce alle finalizzazioni dell’unica punta Klose, l’allenatore friuliano schiera solitamente la sua squadra con un dinamico 4-3-3 ricco di qualità. In centrocampo si è visto spesso il doppio regista con Ledesma e Biglia affiancati da una mezz’ala tuttofare come Lulic (assente sabato sera per squalifica), giocatore che unisce alle strabilianti doti fisiche una buona dose di inserimenti (ben 7 le reti per lui). Il reparto offensivo, spesso orfano del ‘panzer’ tedesco, vede brillare la stella Candreva, fresco del record di centrocampista biancoceleste più prolifico in una sola stagione, e il ritorno dalla squalifica di 6 mesi per calcioscommesse di Mauri; da temere anche il 19enne Keita, attaccante dalla grande facilità di corsa e dribbling e già autore di 5 reti.

La gara di andata fu segnata da un errore di Ranocchia, reo di essersi lasciato sfuggire Klose nella rete che condannò i nerazzurri alla sconfitta. Gli imperativi rispetto a quel match sono due: ritrovare il gol e la vittoria.

Antonio Simone

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