Le cinque giornate di Milano: Inter e Milan a caccia dell’Europa

Correva l’anno 1848 quando una Milano in rivolta osò ribellarsi al secolare dominio austriaco, impegnandosi in quelle ‘cinque giornate’ di insurrezione poi diventate emblema dello spirito risorgimentale italiano. Mai come in passato, a 166 anni di distanza da quei gloriosi moti, il destino della Milano calcistica si intreccia così prepotentemente alla sua storia: dopo le vittorie di domenica, le due squadre meneghine si sono rilanciate nella corsa all’Europa League, ormai unico obiettivo rimasto per tentar di salvare una stagione più che deludente.

Pur non convincendo, il Milan ha ottenuto contro il Catania la quarta vittoria consecutiva che ha proiettato i rossoneri a quota 48 punti, a sole tre lunghezze dal sesto posto occupato dal Parma; l’Inter, invece, dopo l’ampia vittoria di Genova, si è guadagnata una quinta posizione solitaria e continua a mantenere un vantaggio di cinque punti sui cugini con altrettante giornate dal termine del campionato. Un bottino prezioso – anche considerando le ultime sfortunate prestazioni -, che non deve però far rilassare troppo tecnico e giocatori: fra tre giornate ci sarà il derby e l’obiettivo della squadra è, innanzitutto, quello di arrivarci vincendo le gare che precederanno il sentitissimo match del 4 maggio.

A cominciare dal week-end di Pasqua, i nerazzurri saranno chiamati a dare forti segnali in un altro scontro diretto per l’Europa che li vedrà impegnati in casa del Parma, mentre gli uomini di Seedorf ospiteranno un Livorno in piena lotta salvezza: vincere al ‘Tardini’ significherebbe allontanare i ducali e mantenere il distacco dai rossoneri, che poi sfideranno la Roma all’ ‘Olimpico’ in un impegno certo non più facile di quello che vedrà protagoniste Inter e Napoli al ‘Meazza’.

La parola d’ordine è vincere e arrivare al derby con un buon paracadute che permetterebbe di mantenere l’inerzia a proprio favore e smorzare i facili entusiasmi di casa rossonera.

 

Antonio Simone

 

 

 

 

Impostazioni privacy