Mazzarri: “L’Atletico può essere un modello da seguire. Difesa a quattro? L’anno prossimo…”

Domani, alle ore 15, l’Inter affronterà la Sampdoria allo stadio “Luigi Ferraris” nella gara valida per la 33^giornata della Serie A TIM 2013-14. In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da Walter Mazzarri nella consueta conferenza della vigilia.

Nella preparazione di questa partita è stato più importante rivedere gli errori o altro?

“Ci sono errori ed errori. Il giorno in cui rientriamo correggiamo sempre gli errori per migliorare. Alcune cose però non possono essere correte, come per esempio gli errori tecnici dei singoli al di là della squadra. Lì c’è da lavorare più sull’aspetto psicologico che su quello tecnico”.

Arrivato a questo punto ha la certezza che la squadra non tradirà?

“Molte volte ci ha tradito il risultato, anche se a volte è stata proprio colpa nostra la mancata vittoria. È stata una storia che si è ripetuta troppe volte quest’anno. Ora però abbiamo un atteggiamento tattico ben delineato e possiamo giocarcela con tutti. L’andamento della partita è spesso dipeso da noi”.

Come arriva Icardi a questa partita?

“Per lui è una prova di maturità, deve solo pensare a giocare e a mettere in campo le sue capacità. Mi aspetto un comportamento consono da parte di un professionista come lui”.

Vede Kovacic come un punto fermo del prossimo anno?

“Kovacic è un talento molto giovane. Adesso ha capito alcune cose su cui abbiamo lavorato tutto l’anno. È migliorato sull’ultimo passaggio, nella fase passiva e nell’ultimo passaggio. Sicuramente sarà un giocatore importante della nuova rosa”.

Cosa la fa restare fiducioso per le ultime partite?

“Le ultime prestazioni sono state buone nonostante i risultati. Non ho mai visto la squadra veramente in sofferenza. Abbiamo solo raccolto meno di quanto seminato. Quattro pali in una partita sono il segno di una stagione in salita…”.

D’Ambrosio ha più difficoltà fisiche o tattiche?

“Ho un modo diverso di far giocare gli esterni. Il ragazzo ha intrapreso un percorso di crescita e si deve adattare alla nuova situazione. Il futuro è dalla sua parte”.

Rispetto alle squadre top europee dobbiamo abituarci a guardarle dal basso?

“In Italia c’è stata una recessione, è un periodo di transizione. Da ora in poi bisogna puntare di più sul lavoro con pazienza, perché non c’è più la possibilità di andare a comprare i grandi campioni. Sono comunque convinto che anche le squadre italiane torneranno ad alti livelli. Questo aspetto non mi spaventa, mi gasa”.

Le è mai capitato di fissare un allenamento alle 7 del mattino?

“Io non l’ho mai fatto, ma ogni allenatore ha il suo metodo è cerca di fare il meglio per la propria squadra…”.

L’Atletico Madrid potrebbe essere un modello da seguire?

“Mi sembra possibile, bisogna pensare di poter fare così. Se non sbaglio anni fa lo fece anche il Barcellona che stava vivendo un momento di difficoltà”.

Il calendario adesso sembra in salita. Può essere un vantaggio?

“Bisogna sempre fare le cose bene senza pensare a questo aspetto. La cosa che mi dà forza è che questa squadra è in grado di offrire buone prestazioni anche contro squadre di livello importante. Vediamo se siamo stati bravi a migliorare alcune nostre lacune”.

Cosa le ha detto ieri Moratti?

“Mi ha fatto piacere vederlo, è sempre una presenza importante. Non ci siamo detti nulla di particolare, ma è normale che rimangano tra di noi…”.

Ultimamente segnate di più in trasferta. Conta di più sulla forza offensiva o su quella difensiva?

“Curo entrambe le fasi. Per fare risultato intanto non bisogna far prendere coraggio agli avversari. Cercheremo di entrare in campo in questo modo anche domani”.

Perché ultimamente la squadra tende a farsi rimontare?

“È un anno particolare, ci sono anche dei vizi caratteriale nel vedere il pericolo. Ma quando le cose succedono troppo volte non possiamo solo aggrapparci alla sfortuna…”.

Crede che sia una quota punti da raggiungere per arrivare in Europa League?

“Quando penso a queste cose spesso sbaglio… Non conviene fare questi calcoli. Meglio pensare alle prestazioni partita dopo partita”.

Hernanes può essere impiegato anche come trequartista?

“Certo, è un ruolo che ha ricoperto anche in passato. Dipende da come ci mettiamo in campo, ma credo che tanti giocatori di qualità possano portare a dei risultati importanti”.

Quanto può incidere l’assenza di Mihajlovic?

“Ho allenato a Genova. Lo stadio spinge già di suo la squadra. L’allenatore può dare delle dritte ed intervenire, ma la partita si prepara prima e anche i cambi possono essere coordinati precedentemente”.

La preoccupa il fatto di avere molti diffidati?

“Non penso a questi calcoli, dobbiamo vivere di giorno in giorno e comporre la miglior formazione di volta in volta”.

In futuro potremo vedere un’Inter con la difesa a quattro come molte squadre europee?

“Intanto è importante che la squadra assimili alla perfezione i moduli che abbiamo utilizzato quest’anno. A partire dal ritiro estivo però ho intenzione di sperimentare anche il 4-3-1-2 o il 4-2-3-1, ma bisogna avere i giocatori adatti per questi moduli. Ci tengo comunque a dire che, da quando ho cominciato a lavorare anni fa con la difesa a tre, poi molte squadre si sono ispirate a questo modulo. Per esempio per adattarsi al mio Napoli molti avversari cambiavano il loro atteggiamento per non andare in difficoltà”. 

 

Impostazioni privacy