Mazzarri e la pareggite: analogie e differenze con la prima Inter di Mancini

Con il 2-2 contro il Bologna di sabato sera l’Inter ha raggiunto quota 14 pareggi in questa stagione. Un record per la Serie A 2013-2014 e un dato preoccupante per Mazzarri perchè non fa altro che confermare le fragilità della squadra, spesso incapace di gestire il vantaggio. Analizzando le stagioni nerazzurre del passato, l’ultima annata in cui compare un numero così alto di segni X è il 2004-05.

Quel campionato era il primo con Roberto Mancini in panchina. Il tecnico jesino aveva appena cominciato il suo progetto, gettando le basi per i successi degli anni a venire. In quella squadra c’erano già alcuni eroi del Triplete (Zanetti, Cambiasso, Cordoba, Materazzi e Stankovic) ma, nonostante una rosa importante, ci volle pazienza per raccogliere i primi frutti e, alla fine dell’anno, la casella dei pareggi toccò quota 18.

Quell’Inter, però, a differenza di quella attuale, raccolse solo due sconfitte e faticò molto soprattutto nel girone d’andata: i pareggi da settembre a gennaio furono 13 sui 18 totali (contro gli 8 su 14 di quest’anno). Inoltre, i nerazzurri erano impegnati anche in Europa, con Mancini che portò la squadra fino ai quarti di Champions League (dove fu eliminata dal Milan, perdendo a tavolino la gara di ritorno). Al di là dei risultati, il percorso di crescita di quella formazione era evidente e, non a caso, a giugno arrivò il primo trofeo, con la conquista della Coppa Italia contro la Roma (seguito poi dal successo in Supercoppa in casa della Juventus ad agosto).

Quell’Inter chiuse comunque il campionato al terzo posto con 72 punti totali, garantendosi l’accesso alla Champions League 2005/06. Sarebbe stato solo il primo passo di una crescita costante, che avrebbe portato la squadra a collezionare trionfi nel successivo triennio di gestione manciniana. Difficile immaginare lo stesso percorso per l’Inter di Mazzarri.

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