La crescita esponenziale di Rene Krhin e un futuro tutto da decidere

Il desolante pareggio ottenuto sabato sera contro il Bologna non può far altro che aumentare i rimpianti nerazzurri per un’annata vissuta nettamente al di sotto delle aspettative e che ora rischia seriamente di veder sfumare anche l’accesso alla prossima edizione dell’Europa League, obiettivo minimo per salvare questa stagione e pianificare quella che verrà.

Il mezzo passo falso contro i felsinei ha evidenziato ancora una volta le carenze qualitative della squadra nella zona nevralgica del campo, con l’ennesima esclusione di Kovacic che ha penalizzato la manovra dell’Inter, permettendo a un Bologna attento e determinato di raccogliere un punto prezioso in ottica salvezza.

Proprio a centrocampo, non è passata inosservata la prova di Rene Krhin, sempre più protagonista nell’undici di Ballardini, che sta puntando sul talento e sulla personalità del giovane sloveno per centrare la permanenza nella massima serie, traguardo sempre più in salita dopo la prematura partenza di Diamanti.

Il mediano classe ’90, giunto alla sua quarta stagione con la maglia del Bologna, sta riuscendo finalmente a esprimere tutto il potenziale che si era intravisto durante i suoi trascorsi nelle giovanili nerazzurre e che ora potrebbe lanciarlo verso la definitiva consacrazione.

Dopo essere riuscito a scavalcare, nelle gerarchie del tecnico rossoblu, un giocatore come Diego Perez, diventando determinante sia per la costruzione della manovra che per la fase di interdizione, Krhin si sta ritagliando uno spazio importante anche nella nazionale slovena, con cui ha collezionato sedici presenze, realizzando anche un gol.

Ecco perché l’Inter, coproprietaria del cartellino, potrebbe spendere più di un pensiero sul conto di questo ventitreenne cresciuto nel vivaio nerazzurro, anche alla luce del “progetto giovani” che la nuova dirigenza vorrebbe portare avanti nei prossimi due-tre anni.

 

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