Mazzarri, sette giornate per centrare l’Europa e scacciare i fantasmi

Al momento della presentazione di Walter Mazzarri sulla panchina nerazzurra, si era più volte parlato di “anno di transizione”, cioè di una stagione in cui era necessario iniziare a porre le giuste basi per un nuovo ciclo ricco di soddisfazioni, dopo le recenti delusioni e un nono posto in campionato con conseguente esclusione dalle competizioni europee.

A distanza di diversi mesi, la situazione non si è rivelata congrua alle previsioni iniziali. La squadra, infatti, raramente ha mostrato compattezza e solidità tra i reparti, palesando problemi nella fluidità del gioco ed una evidente mancanza di concretezza e incisività, persino contro squadre di livello inferiore.

Basti osservare le ultime tre partite contro Atalanta, Udinese e Livorno per capire come la squadra fatichi tremendamente a trovare la via del gol e a indizzare a proprio favore le sorti del match. Un atteggiamento dettato da un modulo decisamente attendista, che non permette di portare molti dei giocatori più talentuosi a ridosso dell’area di rigore avversaria.

A sette giornate dalla fine del torneo, la classifica è da tenere costantemente sotto osservazione, in quanto diverse squadre, nell’ultimo mese, sono riuscite ad accorciare il gap dalla zona europea ed ora puntano fortemente all’accesso diretto nel tabellone della prossima Europa League.

Con ben otto squadre in dieci punti (dal quarto posto della Fiorentina con 52 punti all’undicesimo del Milan con 42) la situazione è ancora tutta in divenire e l’obiettivo primario per Mazzarri sarà quantomeno quello di mantenere l’attuale quinta posizione in classifica per permettere alla società di pianificare al meglio e con tutta tranquillità la prossima stagione.

Un eventuale scivolamento al sesto o settimo posto, ad oggi distanti rispettivamente solo due e tre punti, significherebbe iniziare la nuova annata dai preliminari di coppa (con conseguente revisione di tutti gli accordi presi per il prossimo precampionato) oppure essere clamorosamente esclusi dalla competizioni europee per il secondo anno consecutivo.

Due ipotesi non certamente abbracciate con entusiasmo da Erick Thohir, visto che rappresenterebbero una notevole perdita di introiti per la società e, ovviamente, metterebbero in pericolo anche la posizione di Mazzarri.

 

 

 

 

 

Impostazioni privacy