Mazzarri: “L’Atalanta gioca bene, ma dobbiamo pensare a noi. Per tornare in altro servono giocatori come Hernanes. Il terzo posto…”

Domani, alle ore 15, l’Inter ospiterà a San Siro l’Atalanta per la 29^giornata della Serie A TIM 2013-14. In diretta dalla sala stampa dello stadio “Meazza”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da Walter Mazzarri nella consueta conferenza della vigilia.

Queste partite ravvicinate possono dire qualcosa per il rientro nella corsa alla Champions?

Quando abbiamo avuto il calendario in discesa abbiamo trovato difficoltà, dobbiamo rispettare tutti. Le partite in Italia sono tutte da affrontare allo stesso modo. Soprattutto come mentalità dobbiamo lavorare su noi stessi perché quando siamo al meglio possiamo mettere in difficoltà anche le squadre più blasonate.

A inizio anno doveva trovare solidità, ora possiamo dire che è il centrocampo che deve fare il salto di qualità?

Noi dobbiamo migliorare, spesso ci manca la scelta giusta, più razionale. Dobbiamo capire quando serve tirare o fare l’assist: spesso arriviamo all’area di rigore avversaria e poi sbagliamo l’ultima scelta. Anche a Verona abbiamo sbagliato tanto, il secondo gol poteva arrivare prima.”

Qual’è il segreto della ritrovata solidità difensiva?

Questa domanda andrebbe fatta ai giocatori. Noi facciamo sempre le stesse cose, in settimana almeno io lavoro sempre al meglio. Poi può essere che si tratti di una questione di fiducia. L’organizzazione aiuta in questo senso, tuta la squadra deve aiutare nella fase divensiva.”

Vincere domani per fare il salto di qualità, l’Atalanta è la bestia nera dell’Inter?

E’ una squadra che gioca bene, difficile da affrontare, gioca meglio fuori casa che in casa. Sarà una partita da prendere con le dovute attenzione, ma concentrandosi soprattutto su di noi. Se giochiamo al massimo possiamo fare bene con tutti, partendo da domani.

Moratti ha parlato di terzo posto, condivide?

Abbiamo lasciato tanti punti per strada, è vero. Se consideriamo la classifica di oggi vediamo come ci siano stati tanti episodi che ci hanno penalizzato, piuttosto che molte prestazioni brutte. Il cammino della squadra può ancora essere considerato ottimo, a patto che nelle prossime partite continui a giocare come sta facendo adesso.”

Un’estate con l’Inter a questo livello può bastare per avvicinarsi alla Juventus?

Si sta già parlando di futuro e di mercato quando manca un quarto di campionato alla fine. Per esperienza preferisco guardare partita dopo partita. Sarà importante finire bene questo anno per cominciare bene la stagione successiva.”

Manca solo “tempo” per raggiungere la Juventus?

Sicuramente il tempo è un fattore importante. Io sono un allenatore che cerca di dare una impronta al gioco della squadra. Come ha detto Cambiasso ieri, però, sono i valori che contano, la bravura dei giocatori: migliori sono i giocatori più facile è raggiungere risultati e salire di posti in classifica.”

Domani arbitrerà Giacomelli, pensa che ci saranno troppe pressioni sull’arbitro?

Spero che non sia così, che devo dire. Penso che gli arbitri dovrebbero essere giusti, indipendentemente dai colori delle maglie e dallo stadio in cui giocano.

Ranocchia sta trovando spazio, come giudica la sua condizione?

Per me sta facendo molto bene, ha giocato due partite consecutive, ora potrebbe giocare la terza. Per me è l’esempio di come devono pensare i ragazzi: impegnarsi tutti i giorni in allenamento per poter togliere un posto agli altri. Se giocano bene e se lo meritano scendono in campo la domenica. Bisogna usare questo metodo anche in futuro, per il blasone dell’Inter.”

Con l’arrivo di Hernanes c’è meno spazio per Alvarez, potrà essere un modo per far rifiatare Palacio in futuro?

Allora, innanzitutto non mi sembra che Palacio abbia bisogno di rifiatare. In futuro guarderemo cosa fare, sicuramente avere abbondanza di soluzioni per me è una cosa positiva.

In settimana ha cambiato la sua convinzione “squadra che vince non si cambia”?

Io non devo cambiare idea per nessuno, ho la mia esperienza visto che è da 12-13 anni che alleno. Ho le mie teorie e ne parlo sempre ai giocatori. Ho appena finito di spiegare la mia idea, che al primo posto c’è il risultato della squadra, le prestazioni dei singoli vanno dopo. Devo essere coerente nel portare avanti questa convinzione.”

Jonathan: da avversario e ora da vicino, se lo aspettava così?

Già quando ero al Napoli avevamo pensato di prenderlo per avere un giocatore per la Champions. Adesso che lo vedo da allenatore capisco che gli mancava qualcosa in passato. Lui deve essere stimolato in continuazione per giocare ad alto livello tutte le partite.

Dopo Inter-Catania (0-0) pensava che l’Inter sarebbe sbocciata così?

Quella partita era stata negativa, ma non così tanto per me. Pensando al campionato italiano, dove tutti vengono a difendersi, per ottenere un risultato, è difficile ogni partita. Anche se il Catania era ultimo in classifica io non mi ero abbattuto dopo la fine: ho lavorato come sempre, partita dopo partita per migliorare la squadra.

Condivide l’analisi di una Inter che gioca troppo in orizzontale, solo da una fascia all’altra?

Non condivido questa idea ma la rispetto. Dobbiamo lavorare per allargare il campo, è questo il modo in cui vorrei giocasse la mia squadra. Poi se non facciamo bene l’ultimo passaggio e la palla non va in rete questi discorsi sono aria fritta.

Colpo di sfortuna che Napoli e Fiorentina sono uscite dalle Coppe?

Quello che fanno gli altri non lo possiamo controllare, lo ripeto. Certo si sa che le squadre che giocano le coppe perdono spesso qualche punto. Ma non vorrei guardare la classifica per adesso, meglio concentrarsi su di noi per le prossime dieci partite. Dobbiamo raccogliere più punti possibili.

Ha rammarichi pensando agli episodi sfortunati in chiave classifica?

Sì l’ho commentato anche prima, è una annata che è stata un po’ storta. Ci mancano da 4 a 6 punti per gli episodi sfvorevoli, però è l’unico rammarico. Ora non possiamo più guardare indietro. I discorsi così mi piace farli a fine campionato.

Come sta Nagatomo?

Ha fatto solo ieri il primo allenamento con la squadra. Guarderò oggi come sta e spero di poterlo convocare per la partita.”

Quanto conta avere un fuoriclasse come Hernanes a cui affidarsi in squadra?

Hernanes ha dimostrato per ora con i fatti che la qualità deve esserci in una squadra. Avere la sua qualità fa la differenza. Per tornare al vertice servono giocatori così, se ce l’hai si vede subito. Col Catania quattordici calci d’angolo ma zero gol, con Hernanes si è visto subito il salto di qualità. Un giocatore così ha anche personalità, gli altri fanno bene in allenamento ma poi a San Siro giocano in modo normale.”

L’Atalanta è praticamente salva, si aspetta una squadra chiusa o di avere più spazio rispetto ad altre partite?

Mah, io penso che l’Atalanta se la giochi. Come ho detto prima è una squadra a cui piace fare bel calcio, che gioca anche in trasferta. Noi dobbiamo pensare a noi in ogni caso, perché come ho detto prima con la nostra qualità possiamo superare qualsiasi avversario.

Come sta vivendo Juan Jesus queste settimane senza vedere il campo?

Jesus è uno dei giocatori che mi danno soddisfazioni. Quando sono arrivato era un po’ indisciplinato tatticamente: un classico brasiliano, forte fisicamente ma con qualche problema nel recepire le indicazioni tattiche. Da quando è scattata la squalifica si sta allenando a mille, io gli ho parlato e spiegato che deve impegnarsi come se giocasse la domenica. Lui mi ha preso in parola.

 

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