Giocatore della Primavera squalificato per 10 turni per un insulto razzista

“Alzati, vu’ cumprà”, dieci giornate di squalifica. E’ costato molto caro ad Alberto Grassi, promettente centrocampista centrale dell’Atalanta Primavera e dell’Italia Under 19, l’insulto razzista a un giocatore del Verona, nel posticipo di domenica. Una gara che la squadra nerazzurra, allenata da Valter Bonacina, sembrava destinata a vincere senza problemi, visto il fattore campo e i 19 punti di vantaggio, invece il Verona ha espugnato Zingonia vincendo 1-0: a un minuto dalla fine il fattaccio, rosso e super squalifica.

L’Atalanta, che ha sempre avuto una forte rappresentanza di figli di immigrati nel suo settore giovanile e ha varato un codice etico contro chi si rende protagonista di episodi discriminatori, ha preso con amarezza la notizia. “La frase è stata pronunciata in risposta a una provocazione verbale, ma era assolutamente priva di cattiveria e tantomeno aveva un intento razzista – sostiene Mino Favini, responsabile da una vita del settore giovanile – lo dimostra il fatto che ogni tanto il ragazzo rivolge lo stesso termine anche al compagno Bangal (nato in Mozambico, ndr), ma in modo del tutto scherzoso, senza alcuna intenzione offensiva”. Nonostante l’amarezza, però, il club non presenterà ricorso.

La sanzione, durissima, è basata sulla modifica del 4 giugno 2013 dell’articolo 11 del codice di Giustizia Sportiva, la stessa norma che era costata a Gaetano Iannini, centrocampista del Matera, espulso nel primo turno di Tim Cup. E per il centrocampista dell’Atalanta, 19 anni compiuti venerdì scorso, potrebbe scattare anche il codice etico della Federcalcio: aveva giocato a lungo con l’Italia Under 17, era uscito dal giro da due anni, rientrando proprio la scorsa settimana, quando Alessandro Pane gli ha affidato la maglia numero 8 dell’Under 19 nell’amichevole di Fermo contro la Germania, titolare insieme a Scuffet e Cerri, che da ieri si allenano con Prandelli.

 

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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