Weekend positivo per gli altri interisti in giro per l’Europa

Il weekend di campionato regala buone nuove agli addetti ai lavori di corso Vittorio Emanuele. Se l’Inter si porta a una sola lunghezza di distanza dalla Fiorentina, grazie al successo casalingo sul Torino, dagli altri campi le notizie sono altrettanto positive. Gli altri nerazzurri, in prestito o comproprietà in giro per l’Italia e l’Europa, infatti, possono ritenersi soddisfatti delle prestazioni fornite.

Partiamo dal Livorno, con Di Carlo che a Genova schiera ben 4 titolari provenienti dal settore giovanile interista; una partita dal doppio volto, che vede gli amaranto rimontati da 2-0 a 4-2. In grande spolvero Ibrahima Mbaye, che – dopo essere andato vicino al suo primo gol in A contro il Napoli nello scorso weekend – realizza addirittura una doppietta, sfruttando anche un assist di Marco Benassi, altro elemento proveniente dalla cantera nerazzurra. Molto bene anche Belfodil, che ripaga la fiducia del tecnico con una discreta prestazione. Per Bardi invece la partita è stata assai più complicata, soprattutto dopo il crollo amaranto del secondo tempo, con 4 reti subite, di cui una su un clamoroso pasticcio difensivo che coinvolge anche il senegalese Mbaye, decisamente meglio in fase offensiva. Solo panchina per Alfred Duncun, altro ragazzo promettente di proprietà dell’Inter.

Al “Tardini” si registra una grande prestazione di Schelotto, che entra a partita in corso e firma nei minuti di recupero il definitivo 2 a 0 con cui il Parma batte l’Hellas Verona. Niente gol invece per Cristiano Biraghi, che però colpisce un clamoroso incrocio dei pali nel pareggio tra Catania e Cagliari.

Passando al Portogallo, bene Vid Belec, che mantiene inviolata la proprio porta nella sfida tra la sua Olhanense e la Belenenses. In Olanda, da registrare l’esordio di Daniel Bessa nello Sparta Rotterdam, entrato nella ripresa della sconfitta rimediata contro lo Jong Twente. Stasera, invece, possibile chance per Samuele Longo, che contro la Real Sociedad partirà però dalla panchina.

Simone Calice

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