Milito-Icardi, un passaggio di testimone necessario e inevitabile

Se due indizi non fanno una prova, poco ci manca. Nel pareggio casalingo di domenica contro il Cagliari, Mauro Icardi ha offerto un contributo determinante alla causa nerazzurra, tradotto in un assist per il gol dell’1-1 di Rolando e in un colpo di testa che, se non fosse stato per la traversa, avrebbe regalato altri tre punti importantissimi all’Inter.

Una prova convincente che si va ad aggiungere all’ottima prestazione del giovane argentino, impreziosita dalla marcatura decisiva, nel match vinto settimana scorsa a Firenze. In entrambi i casi Maurito è subentrato a partita in corso, sostituendo uno spento e inefficace Milito, ormai lontano dai fasti di un tempo.

L’ex Samp sembra essere, almeno per quanto visto finora, la pedina giusta per rinvigorire un reparto offensivo poco incisivo e per fare da spalla a Rodrigo Palacio, sacrificato per troppo tempo come unico riferimento avanzato. I due potrebbero formare un tandem dalle mille risorse: Icardi agirebbe da centravanti puro, andando a colmare un vuoto che ha caratterizzato tutta la prima parte di stagione, lasciando al compagno di reparto la libertà di svariare su tutto il fronte d’attacco per sfruttare le sue qualità da seconda punta.

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui risulta incomprensibile la scelta di Mazzarri di preferirgli ancora un Milito sul viale del tramonto. Il numero 9 nerazzurro, pur non avendo ancora i novanta minuti nelle gambe, ha dimostrato di aver raggiunto una condizione di forma sufficiente per partire titolare. Inoltre, se il Principe rappresenta l’icona di un glorioso passato, Maurito è una delle pedine su cui la dirigenza nerazzurro ha voluto fondare il nuovo progetto.

Spetta ora al tecnico toscano fare le dovute considerazioni e adottare le decisioni più proficue, non solo per il presente ma anche per il futuro della Beneamata.

Filippo Mauro

Impostazioni privacy