Milito: “Pallone d’oro? Meglio il Triplete. Ora stiamo ricostruendo e per tornare grandi…”

In un’intervista esclusiva rilasciata al sito algerino “Le Buteur”, Diego Milito ha ripercorso le tappe più importanti della sua carriera, con un’occhio particolare ai successi ottenuti in maglia nerazzurra. Ecco le parole del “Principe”:

Nonostante una carriera ricca di gol, i primi successi con un club europeo sono arrivati al tuo primo anno di Inter, quando avevi già 30 anni. Riesci a dare una spiegazione a questo?

No, non saprei dare una spiegazione. Io credo che nel calcio, come nella vita, bisogna essere pazienti. E’ vero ho vinto la coppa Italia, lo Scudetto e la Champions League a 30 anni ma, la mia preoccupazione è sempre stata solo quella di lavorare duramente in allenamento per cercare di migliorare, senza mollare mai. I successi, anche se dopo tanto tempo, sono arrivati e questo può essere di insegnamento per i giovani. La mia fede e la mia pazienza hanno pagato.”

L’annata 2009-2010 si può definire la stagione perfetta. Coppa Italia, Scudetto e Champions League. Qual è stato il segreto del successo?

“L’anno del Triplete è stato un anno perfetto e sono tanti i fattori che lo hanno reso tale. Sicuramente la professionalità dei giocatori e lo staff tecnico di alto livello guidato da Mourinho sono stati ottimi ingredienti che mescolati ad altri ci hanno permesso di vincere tutto.”

Ottimi ingredienti come un attacco formato da te ed Eto’o?

“Sì, ma non solo. Eravamo una squadra che aveva qualità in tutti i reparti e questo è stato molto importante”.

L’anno del Triplete è stato l’anno migliore della tua carriera: 52 partite giocate e 3 coppe alzate grazie ai tuoi gol contro Roma, Siena e Bayern Monaco. Deluso di non aver vinto il Pallone d’Oro?

“No, credo che sarei potuto rientrare sicuramente nella lista dei 50 candidati ma comunque non sono deluso. Quello che conta per me sono i successi con la squadra, non i riconoscimenti individuali. Non avrei mai barattato il Pallone d’Oro per il Triplete”.

Sono passati ormai 4 anni da quella stagione e l’Inter è cambiata molto. Cosa serve per poter tornare a vincere?

“Abbiamo bisogno di tempo. L’Inter è in un periodo di ricostruzione. C’è stato un cambio di proprietà, un cambio dello staff tecnico e un cambio di giocatori, siamo in piena rivoluzione. Solo con il tempo e il lavoro si può tornare a quei livelli”.

Il 2014 è l’anno dei Mondiali. Chi sono i favoriti per te?

“Sicuramente il Brasile. Giocare i Mondiali in casa è un grandissimo stimolo, inoltre ci sono tantissimi giocatori di talento. Oltre ai verdeoro vedo bene anche la Germania, la Spagna e l’Italia”.

 

 

 

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