Dopo due anni all’Anzhi Makhachkala, importanti più dal punto di vista economico che sportivo (grazie a uno stipendio da circa 20 milioni l’anno, ndr), Samuel Eto’o è tornato nel grande calcio europeo, firmando un contratto annuale per il Chelsea del ritrovato mentore Mourinho. Dopo i primi 6 mesi in blues, l’attaccante camerunense ha tracciato – al quotidiano francese Le Monde – un bilancio della prima parte di stagione, tornando a parlare anche del glorioso passato.
La tripletta contro il Manchester United è la dimostrazione che il camerunense, malgrado le 32 primavere, può essere ancora uno spietato “killer d’area di rigore”, come lo ha definito il tecnico portoghese, zittendo coloro che cominciavano a dubitare dopo un inizio di campionato difficile. “Sono Samuel Eto’o. E non credo di dover dimostrare niente a nessuno”, afferma chiaramente l’ex numero 9 nerazzurro.
Si passa quindi alle domande sul suo rapporto con lo Special One, allenatore che lo ha convinto nell’estate 2009 a lasciare la Spagna e accettare l’ambizioso progetto interista. “Dovevo scegliere il club giusto per dimostrare che tutto quello che avevo fatto a Barcellona non era stato un caso. L’esperienza all’Inter poi è storia“ spiega il Re Leone, che aggiunge: “José ha pesato sulla mia decisione di venire al Chelsea all’80%. Avevo lavorato con lui all’Inter. È stato indimenticabile e avevamo una squadra fantastica. Quella stagione (2009/2010, ndr) abbiamo praticamente vinto tutto”.
Simone Calice
This post was last modified on 3 Febbraio 2014 - 19:48 19:48