La Juventus vuole continuare la sua marcia inarrestabile: a Torino servirà un’impresa

Per una squadra che non riesce più a vincere nemmeno contro compagini di medio-bassa classifica (vedi i pareggi contro Bologna, Sampdoria, Parma, Chievo, Catania e le sconfitte subite per mano di Napoli, Genoa e Lazio nelle ultime 8 gare ndr) cosa può esserci di peggio che affrontare la prima della classe, reduce da ben 13 vittorie e un solo pareggio in 14 partite?

Domani sera, alle 20.45, i nerazzurri affronteranno i campioni d’Italia in quel di Torino con la speranza di ripetere l’impresa riuscita a Stramaccioni la scorsa stagione. Considerata la strada intrapresa dagli uomini di Walter Mazzarri, forse sarebbe più realistico cercare di limitare i danni. I bianconeri sono primi in campionato e soltanto la sorprendente Roma di Rudi Garcia è riuscita a tenere il passo e a rimanere in corsa per la lotta Scudetto, nonostante i sei punti di distacco sembrino quantomeno difficili da recuperare.

Diverso è stato il  percorso in Champions League, dove il pareggio maturato a Copenaghen ed una rete dell’ex interista Wesley Sneijder hanno declassato la squadra di Antonio Conte in Europa League, il cui ultimo atto si giocherà proprio nel capoluogo piemontese. Un ruolino di marcia ben diverso rispetto a quello seguito entro i confini nazionali, dove nel complesso la Vecchia Signora ha collezionato 18 vittorie, 2 pareggi e soltanto una sconfitta, mettendo a segno 51 gol e subendone 15.

Il tecnico bianconero è riuscito a imbastire una squadra con il giusto mix di fantasia e forza fisica. Il centrocampo, vero punto di forza, può contare sulla tecnica, i muscoli e le incursioni di Vidal e Pogba e sulla magistrale regia di Andrea Pirlo; in attacco Tevez e Llorente hanno dimostrato, fino a questo momento, di essere letali sotto porta e di completarsi a vicenda. Non va sottovalutato, inoltre, il grande lavoro dei due esterni Lichtsteiner e Asamoah, indispensabili in fase di raccordo tra il centrocampo e l’attacco.

Sarà fondamentale non distrarsi in difesa, perché la Juventus ha messo più volte in evidenza una grande predisposizione ad andare in rete con la maggior parte dei suoi effettivi. I 16 centri messi a segno dalla coppia Vidal-Pogba ed i 20 collezionati dai due attaccanti ne sono una chiara testimonianza.

 

 

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