Mazzarri: “Ci sono difficoltà oggettive, ma non mi arrendo. Su Ranocchia, Kovacic e Milito…”

Domani, alle ore 15, l’Inter affronterà il Genoa allo stadio “Luigi Ferraris” nella gara valida per la 20^giornata della Serie A TIM 2013-14. In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da Walter Mazzarri nella consueta conferenza della vigilia.

Contro il Genoa che partita si aspetta?

“Sarà una sfida dura, si gioca in uno stadio di grande storia. Poi le condizioni del campo con tutta questa pioggia saranno brutte e ci penalizzeranno. Bisognerà stare attenti e concentrati fino alla fine. Per noi conta vincere”.

Come commenta la lunga serie di pareggi e risultati non positivi dell’Inter?

“Bisogna stare attenti a fare autocritica. A volte abbiamo sbagliato noi, ma i pareggi sono stati anche ingiusti. Le sconfitte mi balzano all’occhio, sono solo tre per ora. Almeno su questo punto si vede come la squadra tiene sempre il campo, anche quando giochiamo peggio siamo stati quasi sempre in vantaggio. Con la Sampdoria abbiamo sofferto ma stavamo vincendo fino alla fine, col Parma ho voluto sperimentare. Le prestazioni sono state comunque quasi sempre buone dal punto di vista del gioco”.

Come sta Milito? Ora giocherà con due punte visto il suo rientro?

“Dipende da come reagiranno i giocatori al possibile cambio di modulo. Certamente finora non avendo Milito ho dovuto pensarci bene prima di mettere due attaccanti insieme. Domani non so ancora se metterò Milito dall’inizio, dipende anche da quello che mi dice lui”.

Come sta il resto della squadra?

“In generale ho visto i ragazzi riprendere condizione. Già contro il Chievo qualcuno ha corso di più, era più brillante. Con la pioggia e i campi pesanti è comunque difficile vedere brillantezza”.

Le grandi squadre italiane si sono tutte rinforzate, Juve, Roma, Napoli e Fiorentina. Ora sarà ancora più complicato tornare competitivi?

“E’ una bella domanda. A me tocca però ripetermi. Condivido queste idee, ora sarà più difficile ma questo non mi spaventa. Gli obiettivi io non li ho mai fissati, noi cerchiamo sempre di giocare al massimo su tutti i campi. Quest’anno, lo ripeto, è un anno di crescita, di ripartenza. Va fatta una valutazione sulla rosa complessiva. Io sono qui da sei mesi, questo è il mio primo mercato, adesso dobbiamo vedere cosa si può fare. Ci sono difficoltà oggettive data l’incertezza di questo anno, in cui il progetto sta nascendo. Domani andiamo a Genova per giocarcela al meglio, l’ho detto ai ragazzi. Non mi arrendo di sicuro ora, il terzo posto non è impossibile. Il primo obiettivo è tornare a vincere comunque”.

Cosa ne pensa delle dichiarazioni di Gasperini: “senza Calciopoli l’Inter non avrebbe mai vinto” e “all’Inter contano di più le individualità rispetto al gioco di squadra”?

“La seconda è un’opinione personale, io sto lavorando al massimo per creare un gioco di squadra. Il resto non mi interessa. Sull’Inter dico che quando la vedevo da fuori era una squadra che vinceva tanto e contro tutti, non devo dirlo io, lo dice la sua storia recente. La storia dell’Inter va difesa e onorata, ma non mi va di parlare di queste cose prima di una partita”.

La partita contro il Chievo poteva essere una svolta. Così non è stato, c’è stato qualche contraccolpo sulla squadra?

“Certo ci è dispiaciuto molto. Ma dico ai ragazzi che le cose negative dobbiamo portarcele dentro e fare in modo che ci diano motivazioni in più. Altro non posso aggiungere”.

Se verrà riproposto il 3-4-2-1, vede Kovacic anche come mediano o solo come trequartista dietro le punte?

“Sono molto contento della crescità di Kovacic: ha limato alcune imperfezioni tattiche, ora è più concentrato, non fa più quegli errori gravi quando porta palla e non dribbla più troppo. Ora sono convinto che potrebbe giocare benissimo anche in quel ruolo. Non so però se la squadra può reggere quel modulo con Mateo a giocare da regista. Dovrò fare degli esperimenti, come contro il Parma. Lì la squadra non ha retto abbastanza”.

Il cambio di modulo è dovuto al tentativo di provare una strategia nuova?

“Allora, mi spiego subito. Quando una squadra ha difficoltà nel giocare e fare risultato perché gli altri ti studiano e conoscono come giochi, sta all’allenatore cercare di cambiare qualcosa. Va trovato un modo nuovo e per questo il modulo è stato cambiato”.

Il mercato può distrarre i giocatori, per questo pensa di far giocare Ranocchia domani?

“Sì è vero, ma Andrea è un giocatore serio, un vero professionista. Si allena sempre con grinta e intensità. Non so cos’ha in testa ma comunque devo vedere se farlo giocare dall’inizio oppure no. Non ho ancora in mente la formazione”.

Ha detto la settimana scorsa che le piacciono i giocatori tecnici a centrocampo per tenere la palla. Nel mercato estivo si lavorerà per costruire una squadra simile?

“Certamente mi piacciono i giocatori tecnici. Ma le squadre sono un meccanismo che va montato a perfezione, i giocatori di talento devono essere funzionali alla squadra. Altrimenti non servono a nulla. Ora è presto per parlare di queste cose, quello che mi interessa è lavorare con i giocatori che ho e mostrare al Presidente come può giocare la squadra al suo massimo. In futuro vedremo che scelte fare”.

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