Il bilancio non aiuta Thohir: i soldi dei soci servono a ripianare le perdite

Erick Thohir ha portato soldi freschi nelle casse dell’Inter, ma il progetto tecnico nerazzurro non ne risentirà positivamente nell’immediato. E’ questo quanto analizzato questa mattina da La Gazzetta dello Sport in merito all’ingresso in società del tycoon indonesiano.

La temperatura economico-finanziaria del club nerazzurro continua a essere altissima: nel 2012-13 si sono registrati 81 milioni di perdite consolidate. Con un fatturato di soli 176 milioni – un centinaio in meno delle capofila italiane Milan e Juventus, un terzo di Real Madrid e Barcellona – il taglio drastico delle spese per il personale, passate dai 235 milioni del 2009-10 ai 129 della scorsa stagione, non è bastato a riequilibrare la gestione. In questa stagione Moratti si è impegnato a versare 25 milioni in conto capitale, gli indonesiani inietteranno altro denaro oltre a utilizzare le riserve da 64,5 milioni formatesi con l’aumento di capitale riservato, grazie al quale a novembre sono entrati nell’Inter. Insomma, sono quei 100 milioni annui di denaro fresco tradizionalmente serviti per tenere acceso il giocattolo. Ma per gli uomini dell’Est non è finita qui: in base agli accordi con Moratti, si accolleranno nel giro di uno-due anni i debiti nerazzurri per circa 180 milioni. Ciò renderà più leggero il club ma limiterà gli esborsi-extra degli indonesiani”.

Tuttavia, una speranza c’è: sul mercato non è importante soltanto quanto spendi, ma come lo fai. L’Inter infatti, al netto delle cessioni, è il secondo club che ha speso di più sul mercato, con la Juventus al comando e con Napoli e Roma lasciate nettamente alle spalle. Eppure, in classifica, la musica è diversa. Servirà dunque una inversione di tendenza anche nella qualità delle operazioni di acquisto…

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