Mazzarri studia un’Inter più offensiva: ecco come potrebbe cambiare l’attacco nerazzurro con l’arrivo di Erik Lamela

In attesa di conoscere il futuro di Fredy Guarin, gli uomini del mercato nerazzurro stanno sondando il terreno alla ricerca di una giocatore offensivo che prenda il posto di Ishak Belfodil (destinato a partire in prestito entro il 31 gennaio) e aumenti la qualità del reparto avanzato.

Con la contemporanea presenza in squadra di due prime punte come Milito e Icardi, a cui va sommata la duttilità di uno straripante Palacio, l’obiettivo primario resta quello di arrivare a un attaccante di movimento che accresca l’imprevedibilità della manovra offensiva, scardinando le difese avversarie con ripartenze veloci, e crei superiorità nell’uno contro uno. Negli ultimi giorni il nome di Erik Lamela ha ormai scavalcato quello di Ezequiel Lavezzi, sia per questioni di ingaggio sia per la minore resistenza del club londinese rispetto a quello parigino.

Arrivato la scorsa estate dalla Roma per 30 milioni di euro, il fantasista classe 1992 ha collezionato solo 9 presenze (di cui 3 da titolare) in Premier League e di questo passo rischia di perdere l’ultimo treno utile per strappare una convocazione in vista del prossimo Mondiale. L’Inter quindi continua il suo pressing, ma deve prestare attenzione alla concorrenza del sorprendente Atletico Madrid del connazionale Diego Simeone. Proprio per questo, la società nerazzurra non ha ancora chiuso definitivamente le porte a Juan Mata, scaricato dal Chelsea ma non graditissimo a Walter Mazzarri.

In ogni caso il tecnico toscano, sfruttando il pieno recupero di Icardi e Milito, sta lavorando a un modulo più spregiudicato: d’ora in poi sarà più facile vedere un’Inter con due punte vere (Milito o Icardi daranno man forte a Palacio, pronto a tornare finalmente nel suo ruolo naturale) o addirittura tre se El Coco dovesse davvero sbarcare a Milano.

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