Thohir, progetto affascinante ma insidioso: per tornare competitivi in tempi brevi…

L’Inter si presenta al prossimo mercato invernale con la speranza di colmare le lacune palesate finora dalla rosa di Walter Mazzarri, che continua a lanciare chiari messaggi alla società sostenendo che gli obiettivi stagionali dipenderanno dalla qualità dei rinforzi in arrivo a gennaio. Per quanto riguarda la vera e propria “rivoluzione”, invece, bisognerà attendere il prossimo giugno, anche se un’eventuale mancata qualificazione alla Champions League potrebbe condizionare non poco i piani della nuova dirigenza.

La cosa che, però, lascia maggiormente perplessi i tifosi della Beneamata è la strategia con cui la società nerazzurra, attanagliata dalla necessità di conciliare l’abbattimento dei costi e il desiderio di tornare nell’élite del calcio europeo, proverà a rilanciare le proprie ambizioni. Il tycoon indonesiano, infatti, sembra avere imposto come diktat quello di non puntare su campioni già affermati – soprattutto se le loro valutazioni dovessero rilevarsi spropositate -, prediligendo il lancio dei maggiori giovani talenti del panorama calcistico mondiale e la possibilità di sfruttare la propria cantera per crescere nuovi campioni o registrare plusvalenze vitali per l’autofinanziamento del club.

Un progetto sicuramente ammirevole e affascinante, ma che rischia di scontrasi con la volontà di tornare a essere competitivi in tempi brevi, per centrare la finale di Champions League del 2016, che si dispuetrà proprio a San Siro. I buoni esempi non mancano, basti pensare al Borussia Dortmund che, dopo anni di anonimato, è riuscito a costruire una squadra capace di insidiare il dominio del Bayern Monaco, sia in Germania che in Europa.  La speranza, ovviamente, è quella di riuscire a ripeterne le gesta ma, oltre a una buona dose di fortuna, servirà una pianificazione pressochè perfetta.

 

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