Zanetti scalda i motori e spera nel rientro dal primo minuto: Mazzarri valuta due ipotesi…

Dopo aver assaggiato di nuovo il calcio giocato, per uno spezzone di gara, nella partita casalinga contro il Livorno, capitan Zanetti freme in attesa di rientrare a pieno regime. Tornato abile e arruolato, dunque, quale miglior occasione per lui se non quella della presentazione ufficiale e della festa di benvenuto del nuovo presidente Thohir a San Siro?

Magari la presenza nutrita delle vecchie glorie nerazzurre, voluta dal neopresidente indonesiano, potrebbero essere l’occasione per Pupi di dimostrare che lui, nonostante un’età in cui molti altri colleghi si dedicano prevalentemente al golf, sente ancora di far parte a pieno titolo del presente, del futuro e del destino interisti.

L’assenza forzata di Yuto Nagatomo, uscito anzitempo dalla gara di Bologna (a cui Zanetti ha assistito da spettatore, ndr), potrebbe spalancargli le porte verso il debutto stagionale dal primo minuto anche se Mazzarri, nonostante il recupero in tempo di record dell’inossidabile capitano, vorrebbe centellinarne l’utilizzo per inserirlo gradualmente.

Per tale ragione l’ex tecnico del Napoli ha preferito mettere Pereira in luogo dell’esterno nipponico e, molto probabilmente, potrebbe scegliere ancora l’esterno uruguaiano per la prossima gara interna, anche se il mancino ex Porto non ha convinto nè a Bologna nè nelle sue uscite precedenti.

A non convincere nell’ultima uscita è stato anche Saphir Taider che potrebbe rifiatare, accomodandosi in panca, lasciando una casella vuota in mediana alla quale potrebbe aspirare proprio Zanetti che, in tal modo, si troverebbe a dover ricoprire un ruolo leggermente meno dispendioso di quello di esterno. Ovviamente le ultime indicazioni utili per le scelte dell’undici iniziale il tecnico di San Vincenzo potrà trarle solamente dal campo e dalle valutazioni che gli ultimi allenamenti gli offriranno.

Dal canto suo, l’eterno capitano si è detto pronto e, dando il consueto esempio di appartenenza e di professionalità, si è rimesso alle decisioni del mister, covando, in ogni caso, la speranza di poter tornare protagonista dall’inizio nella sua squadra e davanti al suo pubblico. Quel pubblico che lo ha eletto simbolo e lo ha elevato al rango di storico e inimitabile condottiero.

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