Il ritorno di Zanetti: l’uomo bionico ha vinto l’ennesima sfida e ora guarda al futuro

ritorno di ZanettiPer lui si sono inventati i migliori paragoni nel corso della carriera: da “Uomo bionico” a “Marziano proveniente dal Pianeta Krypton”, ma lui, semplicemente è Pupi. Capitano di mille battaglie, Javier Zanetti ha vinto la sua ennesima sfida, tornare in campo a 40 anni dopo 195 giorni dall’intervento al tendine d’Achille. Normalmente, i tempi di recupero vanno dai 7 ai 9 mesi per un infortunio del genere, lui ci ha messo 6 mesi e mezzo; il segreto di questa straordinaria forza e longevità l’ha svelato proprio lui: “In palestra alzo 190 kg con una gamba sola”. Chapeau.

Il boato di San Siro lo ha accolto come meritava dopo questa ennesima impresa; ci si aspettava di vederlo un po’ impacciato e in difficoltà visto i tanti mesi di stop, invece è stato subito decisivo. Si è trascinato dietro gli avversari resistendo fisicamente come ai tempi migliori e ha pure messo lo zampino sul secondo gol.

Naturalmente non è ancora al 100%, ma il suo ritorno ha galvanizzato tutto l’ambiente nerazzurro. Nello scacchiere di Mazzarri il suo ruolo non è ancora ben definito: difficile trovargli posto tra i titolari visto il buon rendimento di tutti, ma vederlo spesso nei finali di partita, da mezzala, per dare sicurezza alla squadra, potrebbe essere il suo habitat naturale.

Un rientro così positivo ha fatto inoltre scattare una “pazza idea” ai dirigenti e a Zanetti stesso: rinnovare per un altro anno. Il capitano ha sempre detto che deciderà al termine della stagione, ma prolungare la sua carriera e affrontare un altro campionato potrebbe non essere più così improbabile. Zanetti può ancora essere utile in campo, molto di più di quello che sarebbe dietro a una scrivania; la sua presenza nello spogliatoio è fondamentale e la squadra lo venera come un leader, basti pensare all’abbraccio dopo il secondo gol.

Sarà il prosieguo della stagione a decidere se Pupi potrà restare un altro anno o meno. La cosa importante è che l’Uomo Bionico sia tornato, vincendo la sua ennesima sfida. L’abbraccio finale di San Siro lo ha commosso, il suo desiderio più grande era tornare a giocare di fronte i suoi tifosi e l’ha esaudito. Ora nuova sfide lo attendono, ma per uno che solleva 190 kg con una gamba sola, non saranno cose preoccupanti da affrontare.

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