Thohir regalerà all’Inter un nuovo stadio entro il 2019. Intanto si programma il restyling di San Siro

San SiroNon è certo una notizia dell’ultima ora la crisi che il calcio italiano sta attraversando sia da un punto di vista economico che sociale. Una situazione difficile da vivere per i tifosi e da gestire per società e istituzioni, e resa ancor più imbarazzante se confrontata all’efficienza organizzativa degli altri maggiori campionati europei.

La soluzione regina per rialzare la testa e tornare ai fasti di un tempo è rappresentata oggi dagli impianti di proprietà: una strada sicuramente dispendiosa ma che nel tempo potrebbe garantire quegli introiti necessari a rimpolpare i ricavi e pareggiare il bilancio. Chiedere ai club di Premier League e Bundesliga per maggiori informazioni.

In casa Inter la questione “nuovo stadio” è da tempo all’ordine del giorno e non è un mistero che la costruzione di un impianto di proprietà sia argomento caro a Massimo Moratti, tanto che l’ex numero uno nerazzurro avrebbe già parlato di questa opportunità con il presidente del Coni Giovanni Malagò. Con l’avvento di Erick Thohir sul trono interista il nuovo progetto assume una forma sempre più chiara, anche se al momento la priorità è un’altra: nelle prossime riunioni societarie si discuterà del restyling di San Siro che verrà operato in collaborazione con il Milan, per un costo complessivo di 16 milioni di euro, con la concreta speranza di ottenere dall’Uefa l’organizzazione della finale della Champions League 2015/2016.

Per raggiungere questo prestigioso traguardo bisognerà prima di tutto rientrare in alcuni parametri indicati dall’Uefa e non ancora rispettati. I lavori innanzitutto mireranno a rendere la struttura ecosostenibile: verranno costruite due vasche sotterranee di 650 mq, dove verrà dirottata l’acqua piovana raccolta sulla copertura dello stadio che verrà poi riutilizzata per i bagni e l’irrigazione del campo, con un risparmio pari al 60% di acqua potabile.

Sempre sulla linea della sostenibilità ambientale verrà sfruttata l’energia prodotta dai due generatori situati all’esterno dell’impianto per ottenere il riscaldamento nella stagione invernale e il raffreddamento in quella estiva. Si provvederà inoltre all’installazione di pannelli solari, la cui collocazione però rimane ancora oggi difficile da stabilire, non potendo sfruttare nè la copertura dello stadio (perchè non lineare), né i parcheggi (a causa di lavori in corso).

La ristrutturazione riguarderà anche i bagni, il primo anello – che verrà ridotto ma reso più accogliente – e il secondo anello che verrà messo in sicurezza: la capienza complessiva sarà ridotta a 72mila posti. Infine si vorrebbe sfruttare lo spazio dov’è oggi situato lo Stadio del Trotto per la costruzione di parcheggi, di ristoranti e di un parco.

Il progetto per il nuovo stadio passerà quindi in secondo piano, ma si continuerà a lavorare sotto traccia, con l’obiettivo di concludere l’opera nel 2019 o massimo all’inizio del decennio successivo, secondo espressa volontà di Thohir. Gli impianti-modello ai quali ispirarsi sono ormai noti: Friends Arena (Aik Solna, 54.000 posti), Veltins Arena (Schalke 04, 78.000), Etihad Stadium (Manchester City, 56.000), Emirates Stadium (Arsenal, 60.000) e St. Jakob (Basilea, 38.000).

Teatri del calcio ben lontani dalla realtà italiana ma che oggi non sembrano più essere utopia. L’ambizione e la voglia di crescita del magnate indonesiano alimenta sempre più la speranza del popolo neroazzurro e la convinzione che Massimo Moratti abbia affidato la sua “creatura” alla persona giusta.

Filippo Mauro

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