Il Principe e le sirene argentine

sirene argentineE’ stato uno dei principali eroi del Triplete, quello che più di ogni altro ha fatto brillare gli occhi degli appassionati tifosi interisti nella storica notte di Madrid. Dopo aver suggellato i recenti trionfi nerazzurri con i suoi gol, Diego Alberto Milito potrebbe, a fine stagione, trasferirsi in Argentina.

Non proprio un ritorno a casa, perchè ormai l’Italia e Milano rappresentano per lui una seconda famiglia, ma piuttosto un “richiamo della foresta” che continua a rimbombare insistentemente nella testa del Principe. La tentazione è quella di intraprendere un’ultima avventura laddove aveva mosso i primi passi nel mondo del calcio.

Il Racing di Avellaneda, suo club d’origine, è mosso dal bisogno di riavvicinare a sè i propri supporters dopo una serie di stagioni deludenti e il presidente ha promesso una campagna acquisti scoppiettante per far sognare nuovamente “los hinchas”. E allora chi meglio di un goleador come Milito, cresciuto proprio nell’Academica, per riaccendere le speranze dei tifosi e le ambizioni della società? Il Racing avrebbe, infatti, l’imperdibile opportunità di aggiudicarsi le prestazioni del Principe del Bernal a parametro zero e, dal canto suo, il giocatore accoglierebbe di buon grado questa soluzione per chiudere dignitosamente una carriera trionfale.

I vari infortuni muscolari dell’ultimo anno e mezzo, la lontananza dal rettangolo verde, l’età che avanza irrimediabilmente, l’ingaggio oneroso, una nuova politica societaria improntata sui giovani sono tutti indizi che portano univocamente ad una medesima conclusione: il contratto, in scadenza a giugno, potrebbe non essere rinnovato.

E’ presto per gli addii, anche perchè Mazzarri ha ripetutamente ribadito di aver bisogno del suo peso offensivo e della sua esperienza che potrebbero ritornare utili durante la stagione in corso, non soltanto per far da chioccia a Icardi e agli altri giovani attaccanti nerazzurri.

Al momento, per stessa ammissione del presidente Rodolfo Molina, l’arrivo del Principe resta un sogno. La sensazione è che stavolta non sia poi così irrealizzabile…

Simone Calice

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