Thohir a Milano da giovedì per sette giorni. E nel derby contro il Milan del 22 dicembre…

Erick Thohir MilanoIl match casalingo contro il Livorno di questa sera valido per la 12^ giornata del campionato di Serie A è ormai alle porte, ma in casa Inter a tenere banco c’è anche la questione societaria. Erick Thohir ha annunciato che sarà a Milano giovedì prossimo. Il giorno dopo parteciperà insieme ai soci Rosan Roeslani e Handy Soetedjo all’Assemblea straordinaria dell’Inter in cui verrà nominato il Cda (otto membri, di cui cinque legati al gruppo indonesiano e tre alla famiglia Moratti) e il nuovo presidente. Stando a quanto si apprende dalle pagine de La Gazzetta dello Sport in edicola stamani, venerdì o forse sabato Thohir terrà una conferenza in cui si presenterà ufficialmente anche alla stampa. Da valutare la presenza di Moratti, mentre è improbabile che al suo fianco in occasione dell’incontro con i media siedano Roeslani e Soetedjo.

ET dovrebbe fermarsi in Italia sino alla metà della settimana successiva. Il tempo per assistere all’amichevole che l’Inter giocherà il 16 alla Pinetina (avversario da definire, ma probabilmente svizzero) e soprattutto di presenziare al primo Consiglio d’amministrazione che a rigor di logica dovrebbe essere fissato subito dopo l’Assemblea. Il nuovo board, che diventerà il vero e proprio centro di potere della nuova Inter, dovrà dare ai consiglieri le varie deleghe ed eventualmente annunciare il nuovo organigramma societario. Poi il ritorno di ET a Giacarta. L’esordio allo stadio? Occhio alle sorprese natalizie. Il 22 dicembre c’è Inter-Milan.

Quello che sembra certo, al di là delle dichiarazioni di facciata vere o presunte, è che Thohir vuole avere il controllo del comando a distanza, ma allo stesso tempo ha davvero grande stima per Moratti e lo vorrebbe come presenza forte sul territorio. Possibile, con una carica presidenziale di fatto non esecutiva? Nelle telefonate che i due si continuano a scambiare, il tema delle deleghe e procure che il petroliere potrebbe mantenere se restasse presidente è all’ordine del giorno. Abituato a decidere in prima persona da 18 anni, Moratti era determinato a declinare questa presidenza. Se dovesse convincersi, sarà solo perché dal suo sì passerebbe una garanzia sul momento di transizione cui va incontro l’Inter.

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