Mudingayi: “Voglio ripagare la fiducia della società. Mazzarri mi ha impressionato perchè…”

Gaby Mudingayi Inter-AtalantaOspite della puntata di “Drive Inter”, programma in onda su Inter ChannelGaby Mudingayi si è raccontato ai microfoni di Nagaja Beccalossi. Ecco le sue parole:

Partiamo dall’infortunio al tendine d’Achille che ti ha costretto ai box per parecchi mesi

“E’ stato un momento difficile, anche perchè era da tanti anni che non mi facevo male seriamente. Sono arrivato qui e ho avuto la sfortuna di subire un infortunio gravissimo. Adesso sono contento perchè sto bene e mi sono lasciato tutto alle spalle. Spero di dare il mio contributo e di ritagliarmi uno spazio importante in questa Inter”.

Cosa hai provato in quell’istante?

“In campo ho capito subito che era qualcosa di grave, ho sentito un dolore fortissimo e non riuscivo più a stare in piedi. Arrivare all’Inter a 30 anni è un’occasione unica, quindi temevo di non riuscire a dimostrare il mio valore. E’ stato il momento più brutto della mia carriera. Ho lavorato tutta l’estate per cercare di ricambiare la fiducia del club, che mi ha riscattato nonostante tutto. Cercherò sempre di dare il massimo, anche se il mister mi schiererà solo 5 minuti”.

Qual è la persona che ti ha trasmesso più serenità in questo periodo?

“Zanetti, da vero capitano mi è sempre stat0 vicino. Mi parlava spesso e mi diceva di stare tranquillo. Ma tutti mi hanno aiutato, davvero. L’Inter mi ha messo a disposizione un fisioterapista con cui ho lavorato per tutta l’estate. Sono rimasto a Roma con la mia famiglia ed è stata anche l’occasione per passare un po’ di tempo in più insieme ai miei figli”.

Che gruppo hai ritrovato a Pinzolo?

“Ho trovato un gruppo motivato, che sapeva di essere arrivato da una stagione poco soddisfacente. Un gruppo che crede nel nuovo mister e vuole dare il massimo. Ogni giocatore vuole dimostrare di poter essere importante per l’Inter. A Pinzolo andavano tutti a due mila all’ora“.

Cosa ti ha impressionato di Mazzarri?

“Niente è lasciato al caso. Dalla tattica al peso dei giocatori. E’ stato bravo anche a coinvolgere da subito anche gli infortunati, per far capire la sua filosofia e per tenere alta la concentrazione e la motivazione di tutti”.

In ritiro hai trovato due giovani che conoscevi già come Belfodil e Taider…

“Parlo spesso con Belfodil e Taider, anche per questioni di lingua. Sono due ragazzi umili, che hanno capito di essere arrivati in una grande società. Lavorano tanto per imparare ed essere utili all’Inter. Hanno una grandissima opportunità e vogliono sfruttarla”.

Dove e come ti vedi tra vent’anni?

“In Italia, perchè mi sono innamorato di questo Paese”.

Hai qualche rimpianto?

“No, mi sento fortunato e non ho rimpianti. Forse l’infortunio è l’unica cosa che avrei voluto evitare. Ma anche le esperienze negative a volte servono, aiutano a crescere”.

Quanta voglia hai di tornare in campo?

“Tanti tifosi, quando mi incontrano per strada, mi chiedono come sto e quando rientrerò. Non vedo l’ora di dimostrare quello che posso dare. A me piace giocare soprattutto davanti alla difesa, ma sono a disposizione del mister. Devo solo aspettare il mio momento e sfruttarlo”.

Che campionato sarà?

“Difficile ed equilibrato, ma proprio per questo anche bello. La squadra sta bene e cercheremo di fare meglio partita dopo partita”.

Ti ha sorpreso la Roma?

“Sì, hanno una fame di vittoria che fa la differenza. Per vincere nel calcio di oggi non bastano solo i nomi”.

Tre parole che caratterizzano la tua vita?

“Combattente, perchè sono uno a cui piace lottare, uno che non molla mai. Felicità, perchè ho una famiglia meravigliosa e dei bellissimi figli. Gioia, perchè la vita deve essere sempre gioiosa”. 

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